lunedì 20 febbraio 2012

Proteina Gpr 120 e perdita di peso


Uno dei problemi dilaganti nella civiltà occidentale è l’aumento di peso. E non parlo di patologie come l’obesità, ma il senso di inadeguatezza che si prova sentendosi addosso qualche chilo di troppo. La spiegazione è la solita: i modelli estetici proposti dal mercato sono legati a figure snelle e muscolose, mentre lo stesso mercato ci invita a mangiare cibi ipercalorici.
La breve predica è solo introduttiva perché il post si riferisce a un articolo apparso sulla rivista Nature (una di quelle scientificamente accreditate, per intenderci), che informa come uno studio di alcuni atenei (Londra, Verona e La Sapienza di Roma) abbia individuato un’ulteriore proteina responsabile del controllo della fame, si tratta della Gpr 120, proteina che si trova sulla superficie delle cellule dell’intestino, del fegato e del tessuto adiposo, incaricata di controllare la quantità di grassi che viene assunta. Se i grassi che transitano nell’intestino sono troppi (si parla però di quelli insaturi), questi si legano alla Gpr 120 e viene inviato un segnale al cervello affinchè si interrompa lo stimolo della fame.
Lo studio, come sempre, è stato compiuto sui topi. Si è scoperto che quelli che non possedevano la Gpr 120, sviluppavano uno stoccaggio dei grassi che li portava a un enorme accrescimento di peso.
Sembra che anche negli esseri umani, alcuni individui non posseggano questa proteina, per questioni genetiche, così da renderli patologicamente obesi.

Il fatto di non avere la Gpr 120, rende inoltre vulnerabili al diabete in quanto oltre all’obesità si sviluppa anche una forma di insulino-resistenza, che obbliga il pancreas a secernere sempre più insulina fino allo sfinimento, così da non riuscire più a produrne.
Occorre dire che della Gpr si conoscevano già gli effetti antinfiammatori (Università della California nel 2010) ma anche il ruolo di recettore dei grassi insaturi, specialmente degli omega 3 (Università di Tokyo, 2005) e come antidiabetico. Bravi quindi i ricercatori, ma quello che la stampa non comunica mai,  che spesso si rifinisce una ricerca già compiuta, quindi tecnicamente non si può dire che “è stata scoperta” una nuova proteina.
Comunque, la Gpr entra di diritto nel novero degli elementi a quali viene affidata la speranza di perdita di peso del genere umano, assieme alla colecistichinina  (CCK) e al PYY, peptidi che regolano lo stimolo della fame (vedi post precedente).