Era il 2008, anno delle Olimpiadi di Pechino, quando lessi sulla Gazzetta dello Sport che, in seguito ad analisi antidoping, la sostanza rintracciata più spesso nel sangue degli atleti era il sildenafil, molto più rispetto a qualunque altra sostanza chimica. Se pochi conoscono il sildenafil, sicuramente tutti conoscono il nome commerciale del prodotto di cui è il principio attivo: il Viagra.
Sorpreso ma non troppo, telefono a un amico che era nella capitale cinese al lavoro con una nazionale, per farmi raccontare il turbinio notturno del viaggio olimpico. Lui casca dalle nuvole, dicendo che non si era accorto di niente.
Informandomi un po’ meglio sugli effetti del Viagra, scopro la mia grande ignoranza in fatto di doping. Il sildenafil, infatti, è usato da molti atleti per migliorare la prestazione, in quanto amplifica gli effetti dell’ossido nitrico, sostanza che fa espandere i vasi sanguigni. In questo modo, circola una quantità maggiore di sangue (grazie alla vasodilatazione) permettendo una maggior ossigenazione e conseguentemente una miglior performance che sfrutti le vie ossidative. Quindi mi sbagliavo (ma magari non troppo) sulle notti bollenti del villaggio olimpico.
L’ossido nitrico, sia detto per inciso, è già prodotto dal nostro organismo, e viene sintetizzato quando la pressione arteriosa aumenta. In questo caso i vasi sanguigni hanno la necessità di dilatarsi per riportare a pressione entro i valori normali, ed è questo il momento in cui serve, appunto, l’ossido nitrico.
La sua integrazione, che da una decina di anni avviene attraverso la pillola blu del dottor Ignarro, è possibile anche grazie a un aminoacido che si chiama arginina, che dell’ossido nitrico è un precursore (anche se è meglio specificare che in realtà il precursore è la L-arginina).
Ossido nitrico e arginina funzionano? Probabilmente si ma senza effetti miracolosi, come qualche azienda che li produce vorrebbe darci da intendere.
Cito solo lo studio della Baylor University’s Exercise, del Texas, che ha valutato un gruppo di atleti che utilizzava una integrazione di 12 grammi di ossido nitrico e un gruppo controllo che non ne assumeva. Dopo 12 settimane non ci sono state variazioni significative. Solo una lieve miglior forza contrattile da parte del gruppo che prendeva l’integratore.
Occorre dire comunque che migliora la trasmissione neuromuscolare e aumenta le difese immunitarie. Di contro, l’ossido nitrico rilascia grandi quantità di radicali liberi, favorendo l’invecchiamento delle cellule.
Forse un giorno la Wada si deciderà di inserire il Viagra nela lista delle sostanze dopanti, ma evidentemente non c’è un bisogno così urgente. Gli atleti, si sa, hanno sempre bisogno di credere nella sostanza miracolosa.
Mi fa comunque ridere pensare al fastidio di un atleta nel correre con una erezione tra le gambe…
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