Non voglio portare sfortuna ma la spalla, prima o poi, fa male. Succede per incidente o per usura, e in questo secondo caso dai quarant’anni in avanti, ogni giorno può essere quello buono. Però qualcosa si può fare per prevenire con l’esercizio fisico, così come qualcosa si può fare per diminuire il dolore, dolore che può insorgere per diversi motivi.
Guardando la statistica, si può dire che il più diffuso è il disturbo della cuffia dei rotatori, cioè un gruppo di tendini di quattro muscoli della spalla: sottoscapolare, sovraspinato, sottospinato e piccolo rotondo. Non sono muscoli grandi, ma interferiscono nella stabilità della spalla e i loro tendini confluiscono in quella che appare come una vera e propria cuffia”, che avvolge la testa dell’omero.
Tale cuffia si forma in uno spazio angusto e ristretto che sta tra l’acromion (una porzione della scapola) e la testa dell’omero. In questo spazio trova spazio anche la borsa (il nome completo è borsa sotto-acromio- deltoidea) che ha la funzione di ridurre l’attrito tra la cuffia e l’acromion.
La cuffia ha il compito di mantenere centrata la testa dell’omero sulla glena, che è la sua sede articolare della scapola. La glena non è molto profonda così occorrono elementi esterni che stabilizzino questa articolazione: la capsula, i legamenti e soprattutto la cuffia dei rotatori. I muscoli che muovono l’omero lavorano correttamente solo se la testa è ben centrata.
Se non c’è stabilità di questa struttura – omero e glena – la testa dell’omero tende a risalire e a comprimere la cuffia dei rotatori contro la parte di scapola - l’acromion – che si trova al di sopra della cuffia stessa. Il contatto ripetuto creacinfiammazione
La patologia (o sindrome) si chiama “conflitto subacromiale” e il sintomo più comune è il dolore nella zona anteriore e superiore della spalla, in corrispondenza del deltoide. Il dolore aumenta quando il braccio è sollevato sopra la testa o quando si porta dietro la schiena, come a mettersi la mano nella tasca posteriore dei calzoni.
La sindrome è piuttosto comune negli atleti che sollevano spesso il braccio sopra la spalla (pallavolisti, giocatori di baseball, pallanuotisti...) e in alcune categorie professionali, come i dentisti. Per logorio, oltre i sessant'anni, anche il soggetto più inattivo della terra probabilmente comincerà a soffrirne.
Come fare per diminuire quel fastidiosissimo male? Esistono alcuni esercizi per potenziare i muscoli della cuffia dei rotatori: si fissa un elastico a un punto e mantenendo il gomito aderente al tronco, si “estrae” verso l’esterno l’elastico. Oppure si esegue il movimento opposto tirando verso l’interno l’avambraccio.
È opportuno attivare i muscoli abbassatori della spalla, come il gran pettorale (i fasci inferiori però, con la panca declinata, per capirci) e il gran dorsale, i fasci obliqui (no lat machine, perciò).
Per detensionare e diminuire la pressione sui tendini della cuffia, qualunque istruttore di palestra può – a ragion veduta – suggerirvi l’esercizio pendolare di Codman, che consiste nel afferrare un piccolo peso – non maggiore di 1 kg – flettere il busto in avanti è muovere il braccio a pendolo, verso il basso, senza alcuna rigidità muscolare.
In caso di conflitto, o impingement, come è stato chiamato da Neer, che l’ha osservato per la prima volta, l’esercizio di Codman dovrebbe essere ripetuto ogni giorno per una decina di minuti.
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