
Guardando la statistica, si può dire che il più diffuso è il disturbo della cuffia dei rotatori, cioè un gruppo di tendini di quattro muscoli della spalla: sottoscapolare, sovraspinato, sottospinato e piccolo rotondo. Non sono muscoli grandi, ma interferiscono nella stabilità della spalla e i loro tendini confluiscono in quella che appare come una vera e propria cuffia”, che avvolge la testa dell’omero.
Tale cuffia si forma in uno spazio angusto e ristretto che sta tra l’acromion (una porzione della scapola) e la testa dell’omero. In questo spazio trova spazio anche la borsa (il nome completo è borsa sotto-acromio- deltoidea) che ha la funzione di ridurre l’attrito tra la cuffia e l’acromion.
La cuffia ha il compito di mantenere centrata la testa dell’omero sulla glena, che è la sua sede articolare della scapola. La glena non è molto profonda così occorrono elementi esterni che stabilizzino questa articolazione: la capsula, i legamenti e soprattutto la cuffia dei rotatori. I muscoli che muovono l’omero lavorano correttamente solo se la testa è ben centrata.
Se non c’è stabilità di questa struttura – omero e glena – la testa dell’omero tende a risalire e a comprimere la cuffia dei rotatori contro la parte di scapola - l’acromion – che si trova al di sopra della cuffia stessa. Il contatto ripetuto creacinfiammazione
La patologia (o sindrome) si chiama “conflitto subacromiale” e il sintomo più comune è il dolore nella zona anteriore e superiore della spalla, in corrispondenza del deltoide. Il dolore aumenta quando il braccio è sollevato sopra la testa o quando si porta dietro la schiena, come a mettersi la mano nella tasca posteriore dei calzoni.

Come fare per diminuire quel fastidiosissimo male? Esistono alcuni esercizi per potenziare i muscoli della cuffia dei rotatori: si fissa un elastico a un punto e mantenendo il gomito aderente al tronco, si “estrae” verso l’esterno l’elastico. Oppure si esegue il movimento opposto tirando verso l’interno l’avambraccio.
È opportuno attivare i muscoli abbassatori della spalla, come il gran pettorale (i fasci inferiori però, con la panca declinata, per capirci) e il gran dorsale, i fasci obliqui (no lat machine, perciò).
Per detensionare e diminuire la pressione sui tendini della cuffia, qualunque istruttore di palestra può – a ragion veduta – suggerirvi l’esercizio pendolare di Codman, che consiste nel afferrare un piccolo peso – non maggiore di 1 kg – flettere il busto in avanti è muovere il braccio a pendolo, verso il basso, senza alcuna rigidità muscolare.
In caso di conflitto, o impingement, come è stato chiamato da Neer, che l’ha osservato per la prima volta, l’esercizio di Codman dovrebbe essere ripetuto ogni giorno per una decina di minuti.
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