martedì 24 maggio 2011

Mal di schiena, condanna occidentale

Parlo, con cautela, del mal di schiena. Ne parlo con cautela perché occorrerebbero fiumi di parole per descriverne vagamente cause, sintomi e risoluzioni.
Mi limito allora a valutare qualche aspetto.
Intanto desidererei annoverarmi nella schiera dei sostenitori della teoria antropologica che vuole i nostri progenitori scarsamente sofferenti di mal di schiena. Magari morivano per un raffreddore ma con la schiena tendenzialmente sana. Questo avveniva perché muovendosi su terreni irregolari, costringevano i muscoli del dorso a mantenersi tonici ed elastici. Inoltre stavano seduti pochissimo. E questo li ha preservati ulteriormente dalle algie rachidee, ovvero dal mal di schiena.
Oggi, al contrario, soprattutto la popolazione occidentale, quella industrializzata e opulente, si muove su superfici piane e sta seduta praticamente sempre: sedia cucina, macchina, sedia ufficio, poltrona.
Muoversi sulle superfici piane non garantisce uno stimolo ai muscoli del dorso, ma acuisce al contrario i problemi posturali della sedentarietà. Rimanendo a lungo seduti, succedono infatti due cose che minano la salute della spina dorsale: schiacciamo i muscoli flessori della coscia e applichiamo un grosso carico alla zona lombare, specialmente se - come spesso avviene - ci si siede sul sacro e non sugli ischi.

differenze di carico alla zona lombare tra posizione eretta e seduta
Nel primo caso (spesso) succede questo: lo schiacciamento reiterato dei flessori della coscia (i muscoli che, appunto, flettono la coscia sul bacino) causa un accorciamento cronico ai flessori stessi, che per una concatenazione di effetti fanno scivolare il bacino in avanti causando un eccessiva curvatura lombare. Se a questo si aggiunge che una posizione seduta sul sacro causa uno scarso tono ai muscoli dell'addome che hanno, tra l'altro, il compito di proteggere il rachide lombare, si capisce che una volta che ci si alza in piedi il bacino assume una posizione avanzata che crea spesso mal di schiena. Inoltre si cammina su un pavimento liscio e piano, dove viene a mancare l'azione muscolare naturale che si avrebbe se ci si dovesse muovere su un terreno che presenta piccoli ostacoli. Mica chissà cosa: una salitella sterrata, un montarozzo, un piccolo fossato. Tutti ostacoli che fino a qualche decina di anni fa era normale incontrare (e superare). Questo consentiva una sorta di ginnastica involontaria che migliorava il sistema tonico posturale. Muscoli della schiena e dell'addome compresi. L'uomo occidentale presenta così una incidenza terrificante legata al mal di schiena. Un indiano, per dirne uno, molto meno. Lui non si muove su superfici così lisce e sta molto poco seduto su una sedia.
seduta ergonomica
Occorre allora individuare qualche precauzione. Sedersi meglio, per esempio. Che significa sedersi sugli ischi o in quella che viene definita posizione ergonomica (sedie Ikea, per intenderci) rispettando le naturali curve fisiologiche della schiena. Se guardate un computer - ed è molto facile che lo facciate - assicuratevi che sia davanti alla linea degli occhi. Da domani quindi, non sprofondate più sulla vostra sedia da ufficio ma state seduti sul bordo, schiena ben eretta e non appoggiata allo schienale. I vantaggi sono garantiti.

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