sabato 23 luglio 2011

Se l'alimento è Ogm, deve essere indicato sull'etichetta!


Mettiamola così: ogni tanto assistiamo all’approvazione di leggi che non insultano il buon senso comune.
Si parla di nutrizione. O meglio di etichette sui prodotti alimentari. È da un po’ di tempo che seguo la faccenda della tracciabilità degli alimenti e delle indicazioni che possano essere chiare a tutti i consumatori, ma mi trovo sempre di fronte a delle assurdità clamorose. Per dirne una: perché non posso sapere esattamente da dove proviene il cibo che sto per mangiare?
Però a volte ci si consola. Qualche giorno fa è stata approvata la legge che obbliga l’indicazione di cibo Ogm in etichetta.
Pubblico pari pari l’articolo pubblicato da “Help consumatori”, doverosamente corredato di link: http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=33530
Eccolo:

Ok all'indicazione in etichetta per i prodotti che contengono Ogm in tutto il mondo. La Codex Alimentarius Commission, un gruppo di più di cento agenzie per la sicurezza alimentare creata nel 1963 dalla Fao e dall'Organizzazione mondiale della sanità, ha approvato le nuove norme dopo anni di dibattito. Durante il summit che si è tenuto questa settimana a Ginevra, si è concordato che uno stato nazionale può scegliere volontariamente di indicare la presenza di Organismi geneticamente modificati in etichetta per i prodotti venduti all'interno dei propri confini. La novità sta soprattutto nel fatto che così facendo non si andrà incontro a nessun provvedimento legale dal parte dell'Organizzazione mondiale del commercio per "motivi di concorrenza commerciale".
Gli Stati Uniti hanno sollevato il loro veto. A sorpresa gli Stati Uniti, storicamente contrari a queste etichette, hanno dato il via libera all'accordo. Tra gli altri Paesi soliti ad opporsi a queste informazioni troviamo Canada, Messico, Argentina, Costa Rica e Australia.
Prevedibili le ripercussioni sul commercio mondiale. In Canada, il 70 per cento circa di cibo venduto include ingredienti geneticamente modificati soprattutto per quanto riguarda le colture di mais, soia e canola, e fino adesso non c'era alcuna indicazione. In Perù nell'Aprile 2010 è stata resa obbligatoria l'indicazione in etichetta degli Ogm dal nuovo Codice del Consumo, ma questa decisione aveva fatto ventilare un intervento dell'Omc. Ecco che la nuova norma approvata Codex Alimentarius Commission cancella questo pericolo.

In Europa possono essere coltivati oggi solo due tipi di prodotti Ogm: la prima tipologia di mais (MON810) autorizzata nel 1998 e la seconda, la cosiddetta "patata Amflora", nel marzo 2010 ma solo per uso industriale. Più di 10 altri prodotti Ogm hanno già iniziato la procedura d'autorizzazione Ue. Gli stati membri possono solamente porre restrizioni circostanziate alla coltivazione Ogm all'interno dei propri confini, dal momento che le licenze Ue rilasciate sono valide in tutti i 27 Paesi membri. La presenza di Ogm nei prodotti finali deve essere indicata in etichetta.

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