Muscoli grandi, grande soddisfazione. Questo assunto vale più o meno per tutti, e il fatto di essere persone muscolose garantisce autostima dal punto di vista estetico e migliori prestazioni sotto il profilo sportivo.
Normalmente i muscoli aumentano con l’allenamento, ma al di là delle pure metodiche che sono alla base dell’accrescimento delle fibre, è stato scoperto un enzima che regola l’aumento del’ipertrofia, quindi, il volume muscolare: la miostatina.
La miostatina è una proteina scoperta recentemente, nel 1997, e limita – regolandola - la crescita muscolare negli esseri viventi. L’enzima attua una sorta di meccanismo di controllo ed è a sua volta controllato da un’altra proteina che si chiama follistatina.
Succede questo: in presenza di miostatina i muscoli si comportano come tutti sappiamo, crescendo in misura - diciamo - normale, relativamente alla quantità (e qualità) dell’allenamento, mentre in sua assenza sembra che si verifichi un clamoroso aumento della massa muscolare, in quanto decade la sua efficacia inibitoria. Meno miostatina più muscoli, quindi.
È abbastanza sorprendente osservare che questo enzima agisca indipendentemente dal testosterone e dal GH, e si dice che indurrebbe l’aumento dei muscoli anche senza esercizio fisico.
Il fatto che una persona sia più muscolosa di un’altra potrebbe quindi dipende da quanta miostatina sia stata trasferita geneticamente dai genitori.
La miostatina regola anche il volume muscolare degli animali |
Ma nelle cellule muscolari, come dicevamo, la miostatina ha un controllore, quella follistatina che mantiene regolati i livelli di miostatina, e più follistatina c’è, meno miostatina circola; se di miostatina ce n’è poca, i muscoli possono crescere di più. Ecco perchè la ricerca si sta concentrando più sul controllore che sul controllato.
Gli studi sono oggi orientati sulla eventuale cura alla distrofia muscolare, ma sembra ovvio che se i risultati di massa confermassero gli effetti, sarà facile trovare sportivi mediamente molto più grossi e voluminosi di quelli di oggi.
Lo studio sulla miostatina è apparso nel 2004 sul New England Journal of Medicine.
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