domenica 5 giugno 2011

Escherichia Coli e soia

La contaminazione del batterio Escherichia Coli garantisce un bel daffare alla stampa. Così i livelli di preoccupazione vengono mantenuti sempre al di sopra della soglia reale. Per dire: si dipinge - come al solito - la diffusione di un batterio nocivo come la peste del secolo.
E' notizia di oggi che la E. coli si annida nei germi di soia.
Così i cetrioli spagnoli sono innocenti e qualcuno ha creato un po' di spavento senza avere certezze.
Aspettiamo ora che si sviluppino le prove contro questo nuovo colpevole, la soia, che sembra avere già causato una epidemia in Asia, qualche anno fa, simile a quella attuale. E sottolineo il "sembra". 
C'è da dire che non c'è stato alcun caso di E. coli in Italia, e quello del turista di Merano è stato un clamoroso falso allarme. Ce ne saranno altri, probabilmente, perchè la notizia di un contaminato fa troppo gola ai media.
L'azienda accusata di distribuire soia alla E. coli è a Uelzen, una città della Bassa Sassonia. Sarà colpa della soia transgenica? Bah, staremo a vedere. Quello che si sa è che da molto tempo associazioni ecologiste - WWF compreso - stanno monitorando l'eccesso di coltivazioni di soia, dove la coltura estensiva è associata all'uso di pesticidi e i pesticidi possono essere responsabili dello sviluppo di un superbatterio.

un piatto di germogli di soia

Termino con la solita raccomandazione: lavatevi spesso le mani per evitare la trasmissione dei batteri fecali. Per quanto tempo? Il tempo di cantare dentro di voi per due volte "tanti auguri a te...". Vi farete anche compagnia...

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