venerdì 29 aprile 2011

Perchè mi viene fame?

L'era moderna, quella ci costringe a rimanere magri per fare bella figura col prossimo e per aumentare l'autostima, ci fa riflettere (anche) su una cosa: perchè ci viene sempre quella maledetta fame? E cosa me la farà passare?
Non voglio indagare sulla funzione consolatoria del cibo (mi piacerebbe però farlo più avanti) perchè ora mi limiterò a parlare di ormoni.
Mettiamola così, quel meraviglioso sistema in perfetto equilibrio che è l'organismo umano, possiede dei regolatori che trasmettono dei segnali del tipo: hai fame, non hai più fame.
Siete sovrappeso e non sapete a chi dare la colpa? Datelo d'ora in avanti al "neuropeptide y" (o NPY), un polipeptide (una catena di aminoacidi) che è un potente stimolatore dell'appetito.
E' soprattutto il NPY (assieme ad altre sostanze organiche come i glucocorticoidi e gli oppioidi) a far venire voglia di mangiare un vitello.
Esiste però - meno male - un'altra sostanza che invece la fame la fa passare. Si tratta di della colecistochinina (CCK), un peptide che ha una azione opposta al NPY, perchè deprime la fame.
Diciamo che il CCK è un po' lentuccio ad attivarsi, perciò spesso, quando siamo a tavola, la fame ci è già passata ma continuiamo a mangiare perchè il cervello tarda a richiamare la CCK. Avete presente quando siete al ristorante e avete una fame boia? Vi portano il primo e lo spazzate via in qualche nanosecondo, poi aspettate fiduciosi le affamati a grigliata, che tarda ad arrivare. Avete atteso talmente tanto che quando arriva non avete più fame. L'attesa è servita all'attivazione del CCK. Vi può servire a qualche cosa questa lezioncina, specialmente se avete qualche chilo in più?
Ora, non è soltanto la CCK a far passare la fame, ma anche un neurotrasmettitore che si chiama serotonina. La serotonina - che è anche un regolatore dell'umore e del sonno - viene prodotta anche correndo e comunque facendo attività fisica.
Non è una buona idea fare dello sport regolarmente, per migliorare l'umore, approfondire il sonno e mangiare solo quello che serve al vostro metabolismo?
Se non lo credete, non sarò certo io a offendermi...




NEUROPEPTIDE Y







venerdì 22 aprile 2011

Glutei, quel desiderio di rotondità

Ecco, una delle convinzioni più rocciose che mi sono fatto dopo tanti anni di militanza nel settore del fitness (quello insegnato), è che la maggioranza delle persone che inizia ad allenarsi, ha come obiettivo quello di "fare" un bel sedere. Che il desiderio sia espresso o nascosto, praticamente il 100% vuole migliorare lo stato del proprio posteriore, indipendentemente dal fatto che sia già a buon livello.
Le tecniche con le quali si vuole raggiungere questo obiettivo sono le più disparate e le più fantasiose, ma non è esattamente di questo l'argomento del mio post, non quello che serve ma quello che "non" serve.
La riflessione l'ho fatta leggendo le tante richieste di aiuto che mi inviano come consulente scientifico di Ok Salute, che è un ottimo mensile di divulgazione di argomenti che riguardano il benessere, la cui direzione scientifica e del dottor Umberto Veronesi.
Bene, la maggior parte delle persone crede sia proficuo camminare, sia per il benessere generale che per tornire un bel paio di glutei.
Vorrei ribadire anche da questo blog che camminare fa benissimo, ma fa bene alle persone decondizionate e di basso livello di allenamento. Per chi ha un buon livello di condizionamento, camminare è meraviglioso per l'umore e per restare soli con i propri pensieri, ma non è allenante. Soprattutto non si attivano i muscoli glutei.
Sorpresi? Eppure le analisi elettromiografiche (quelle che misurano l'intensità di attivazione dei muscoli) sono chiare: camminando si usa molto poco il sedere, così come tale rotondità posteriore rimane silente anche nella posizione eretta.
Occorre cercare allora altri sistemi per poter riempire i jeans. 
Si potrebbe provare mettendosi a carponi (o in quadrupedia, se preferite) slanciando la gamba verso l'alto? Si potrebbe, ma non si otterrebbero dei glutei tondi e potenti. Questo perchè si attiverebbe la muscolatura rossa, quella resistente, quella che non diventa voluminosa e che poco aiuterebbe le masse del vostro sedere.




Occorre allora stimolare le fibre bianche (la metà delle fibre del gluteo sono bianche) nella maniera più adatta, con pochi movimenti contro un carico pesante, il contrario di quello che serve per attivare le rosse.
Come? I modi sono tanti: le accosciate, gli affondi, la corsa in salita, il pattinaggio...Tutta roba che richiede fatica e costanza. 
Ma una volta ottenuti un bel paio di glutei forti e disegnati, non solo si farà bella figura passeggiando sul bagnasciuga, ma si proteggerà il rachide lombare (la bassa schiena) da eventuali danni e si potranno eseguire gesti atletici (come il salto) nella migliore delle condizioni. 


giovedì 7 aprile 2011

Cellulite? ahi ahi...

La cellulite, per le donne, è l'Osama Bin Laden da sconfiggere, il demonio che si è stabilito sotto la cute, la bruttura da coprire col burqa.
Ma questa reazione è recentissima, se paragonata alla storia dell'uomo, e tra l'altro viene considerata una sventura solotra le popolazioni dell'occidente ricco e opulento. Roba che solamente prima della guerra, la cellulite era merce quasi apprezzata dagli uomini.
Ma facciamocene un ragione e vediamo di cosa si tratta, perchè mi accorgo che la maggior parte delle signore/signorine che alleno, hanno solo una vaga idea di cosa sia.

Intanto, cellulite è solo un nome d'arte, in quanto la definizione completa è molto roboante: derma-ipoderma panniculopatia edemato fibro sclerotica. Roba che una si fa subito ricoverare. In realtà è sostanzialmente questione di una ridotta attività del microcircolo.
Ma prima devo descrivere una cosa.
Il derma e l'ipoderma sono i due piani inferiori della pelle. Diciamo che è uno strato che la separa dal muscolo, dove trova posto anche il deposito adiposo (chi più, chi meno).
Questa struttura, è mantenuta solida e resistente da una specie di reticella connettivale che sopravvive grazie al nutrimento apportato dal flusso sanguigno, che a quel punto (nello strato derma-ipoderma, quindi) e molto sottile, ed è formato da capillari microscopici che formano una specie di rete organizzata (ecco perchè si indica come "microcircolo").



gli strati sottocutanei e l'effetto buccia d'arancia



Cosa disturba, allora, il microcircolo? Può essere che l'eccesso di adipociti (cioè di cellule di grasso) interferisca, così come la ritenzione idrica. Il sangue circola male, l'apporto di nutrienti diminuisce, e la reticella si rompe in alcuni punti perchè è sfinita, senza qualcuno che le porti sostanze che la nutrano. Quandosi rompe, la pelle sovrastante cede, creando piccoli crateri. Quella che chiamiano cellulite, appunto.

Perchè si forma la cellulite? Devo dire che ancora con esattezza totale non si sa. La scienza ufficiale non ha ancora espresso nulla o quasi in proposito. Occorre dire invece che esistono molti fattori predisponenti ereditari e cause del tipo: eccesso di grasso sottocutaneo, ritenzione idrica. Poi esistono fattori aggravanti, come l'uso di tacchi troppo alti, fumo, alcool, alimentazione sbagliata.

Quali sono le zone bersaglio dell cellulite? Fianchi e ginocchia, e sono gli estrogeni, cioè gli ormoni femminili, a creare problemi circolatori proprio in quelle zone.

A questo punto scommetto che vorreste sapere cosa bisogna fare per non vedere più tutti quei simpatici buchetti sulle vostre gambe (o sulle vostre braccia, ma qui la situazione si fa davvero difficile).

Se vi dico di fare dello sport e di mangiare regolarmente non mi sbaglio mai, anche se voi rimanete delusi di una soluzione così banale. Eppure credeteci: se i fattori ereditari non lasciano un'impronta eccessiva, fate attività fisica che non comprenda dei salti, che aumenti la massa muscolare e diminuisca quella grassa.

Bevete spesso (inutile che vi dica cosa), bandite fritti e diminuite drasticamente l'introduzione di carboidrati, che spesso sono i veri responsabili dell'aumento di peso (non i grassi, ma i carboidrati).

La cellulite sparirà in questo modo? Probabilmente no, ma migliorerà la situazione.

E' meglio usare delle creme anticellulite? Non dico niente, immaginate solo come posso pensarla....

mercoledì 6 aprile 2011

Anziani si, ma in salute

Parliamo di anzianità e salute. Non terza età, non grande età e nemmeno anni d'argento. Tutto questo girare attorno a una definizione, fa perdere di dignità a chi arriva a una certa età, che non è beccarsi una malattia. Prima o poi ci si arriva tutti e quindi cerchiamo di vivere l'anzianità nella più alta qualità di vita possibile. Nel senso di benessere fisico. Per quanto riguarda le pensioni, ci deve pensare qualcun altro.
Si sappia intanto, che gli over 65 sono oggi il 15% della popolazione e nel 2025 saranno il 25%. Per capire: gli under 19 oggi non arrivano al 10%.






Occorre allora fare i conti con un benessere (o meglio, con un ottenimento del benessere) che abbia i crismi adatti all'età in questione. Ma si badi bene, l'anziano di oggi non ha quasi nulla da spartire con quello di una ventina di anni fa. Il settantenne di oggi e un individuo nato negli anni '40, è cresciuto nel periodo del boom economico e si può dire che non gli è mancato il cibo ricco di proteine, gli agi dell'era moderna e un lavoro che non lo massacrasse.
Ma se l'anziano di oggi è in buone condizioni, si può aspirare anche a qualcosa di meglio.
Intanto vediamo velocemente quali condizioni organiche sfavorevoli si presentano dopo i 60 anni:
- diminuisce visibilmente il volume muscolare
- aumentano le resistenze periferiche cardiovascolari

Sono le due condizioni principali, naturalmente, ma non le uniche.
Vediamo la prima?
I muscoli diminuiscono il volume a partire  più o meno - dall'età di 45 anni. O meglio, diminuiscono quelli che assicurano i movimenti esplosivi (un salto, un lancio) e quelli che garantiscono i movimenti fini (per esempio, infilare il filo nella cruna dell'ago). Questi muscoli sono detti "bianchi" per la loro colorazione pallida, ma esistono anche quelli "rossi", il cui compito è quello di garantire i movimenti resistenti (camminare per lungo tempo, per esempio).
I muscoli che scompaiono prima, sono quelli bianchi. Un soggetto anziano potrà infatti percorrere in bicicletta (più o meno lentamente) lunghi tratti, ma non sarà in grado di prodursi in uno sprint (per il quale servono i muscoli bianchi).
Dove finiscono i muscoli bianchi? Tendenzialmente vengono sostituiti da tessuto connettivo, riducendo comunque il volume complessivo.
Ma può succedere questo: se l'anziano si allena con dei carichi (anche medio/alti, nessuna paura) una buona parte dei muscoli sopravvive all'estinzione. Il nervo che porta il messaggio al muscolo continua nella sua attività. Succede però che il nervo porterà un segnale particolare, che trasformerà il muscolo bianco in muscolo rosso. Un soggetto anziano, migliorerà quindi le sue caratteristiche legate alla resistenza e non all'esplosività.

La seconda condizione è più facile da spiegare:
dal momento che parte dei muscoli diventa connettivo e considerando che le arterie (che portano sangue, e quindi nutrimento ai muscoli) non sono più così elastiche, tutto il sistema che spinge sangue ai tessuti (che si chiama apparato cardiovascolare) fa più fatica, in quanto la spinta del cuore deve superare la rigidità delle arterie e dei muscoli (rigidi perchè c'è più connettivo e meno massa muscolare).

L'importante è non smettere mai di praticare attività fisica. Se il soggetto è sano non deve limitarsi a una passeggiatina in bicicletta ma deve anche sollevare (correttamente) dei pesi. Questo - come spesso si dice - aggiunge anni alla vita e vita agli anni.

Tutti diventiamo anziani (e io sono già sulla buona strada). Manteniamoci allora in buona salute per diminuire la pressione all'apparato sanitario e per buttare via tutte le medicine che abbiamo in casa, perchè sono un costo spesso inutile.

Il "signore" che vedete nella foto si chiama Albert Beckless, è nato nel 1930 (al tempo della foto aveva una settantina d'anni). Non dico che occorre diventare come lui, ma rimane un ottimo esempio di come l'esercizio fisico possa fare miracoli, a tutte le età.

Eccomi

Eccomi tra i blogger. Eccomi tra quelli che vogliono dire la loro. Dal momento che appare ovvio che ognuno parli di quello che sa (ma è davvero così ovvio?), allora parlerò di fitness. Più che di fitness i miei post tratteranno di benessere e società, con alcune divagazioni. La mia professione si dibatte tra formazione (nel fitness) e giornalismo (indovinate un po' di cosa mi occupo?) e così, anche se non lo avessi voluto, quel settore che si potrebbe definire di sport-fitness-benessere risulta per me un territorio nel quale mi muovo con una certa agilità. Ma non lo considererei un semplice settore, ma un aspetto della vita, del quale mi piace parlare senza i vincoli (piccoli o grandi che siano) che spesso aleggiano su chi fa della comunicazione il proprio mestiere. Eccomi tra i blogger...