mercoledì 6 aprile 2011

Anziani si, ma in salute

Parliamo di anzianità e salute. Non terza età, non grande età e nemmeno anni d'argento. Tutto questo girare attorno a una definizione, fa perdere di dignità a chi arriva a una certa età, che non è beccarsi una malattia. Prima o poi ci si arriva tutti e quindi cerchiamo di vivere l'anzianità nella più alta qualità di vita possibile. Nel senso di benessere fisico. Per quanto riguarda le pensioni, ci deve pensare qualcun altro.
Si sappia intanto, che gli over 65 sono oggi il 15% della popolazione e nel 2025 saranno il 25%. Per capire: gli under 19 oggi non arrivano al 10%.






Occorre allora fare i conti con un benessere (o meglio, con un ottenimento del benessere) che abbia i crismi adatti all'età in questione. Ma si badi bene, l'anziano di oggi non ha quasi nulla da spartire con quello di una ventina di anni fa. Il settantenne di oggi e un individuo nato negli anni '40, è cresciuto nel periodo del boom economico e si può dire che non gli è mancato il cibo ricco di proteine, gli agi dell'era moderna e un lavoro che non lo massacrasse.
Ma se l'anziano di oggi è in buone condizioni, si può aspirare anche a qualcosa di meglio.
Intanto vediamo velocemente quali condizioni organiche sfavorevoli si presentano dopo i 60 anni:
- diminuisce visibilmente il volume muscolare
- aumentano le resistenze periferiche cardiovascolari

Sono le due condizioni principali, naturalmente, ma non le uniche.
Vediamo la prima?
I muscoli diminuiscono il volume a partire  più o meno - dall'età di 45 anni. O meglio, diminuiscono quelli che assicurano i movimenti esplosivi (un salto, un lancio) e quelli che garantiscono i movimenti fini (per esempio, infilare il filo nella cruna dell'ago). Questi muscoli sono detti "bianchi" per la loro colorazione pallida, ma esistono anche quelli "rossi", il cui compito è quello di garantire i movimenti resistenti (camminare per lungo tempo, per esempio).
I muscoli che scompaiono prima, sono quelli bianchi. Un soggetto anziano potrà infatti percorrere in bicicletta (più o meno lentamente) lunghi tratti, ma non sarà in grado di prodursi in uno sprint (per il quale servono i muscoli bianchi).
Dove finiscono i muscoli bianchi? Tendenzialmente vengono sostituiti da tessuto connettivo, riducendo comunque il volume complessivo.
Ma può succedere questo: se l'anziano si allena con dei carichi (anche medio/alti, nessuna paura) una buona parte dei muscoli sopravvive all'estinzione. Il nervo che porta il messaggio al muscolo continua nella sua attività. Succede però che il nervo porterà un segnale particolare, che trasformerà il muscolo bianco in muscolo rosso. Un soggetto anziano, migliorerà quindi le sue caratteristiche legate alla resistenza e non all'esplosività.

La seconda condizione è più facile da spiegare:
dal momento che parte dei muscoli diventa connettivo e considerando che le arterie (che portano sangue, e quindi nutrimento ai muscoli) non sono più così elastiche, tutto il sistema che spinge sangue ai tessuti (che si chiama apparato cardiovascolare) fa più fatica, in quanto la spinta del cuore deve superare la rigidità delle arterie e dei muscoli (rigidi perchè c'è più connettivo e meno massa muscolare).

L'importante è non smettere mai di praticare attività fisica. Se il soggetto è sano non deve limitarsi a una passeggiatina in bicicletta ma deve anche sollevare (correttamente) dei pesi. Questo - come spesso si dice - aggiunge anni alla vita e vita agli anni.

Tutti diventiamo anziani (e io sono già sulla buona strada). Manteniamoci allora in buona salute per diminuire la pressione all'apparato sanitario e per buttare via tutte le medicine che abbiamo in casa, perchè sono un costo spesso inutile.

Il "signore" che vedete nella foto si chiama Albert Beckless, è nato nel 1930 (al tempo della foto aveva una settantina d'anni). Non dico che occorre diventare come lui, ma rimane un ottimo esempio di come l'esercizio fisico possa fare miracoli, a tutte le età.

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