venerdì 28 ottobre 2011

La zucca e le sue proprietà


Siamo in prossimità di Halloween, e non potevo esimermi dal pubblicare un breve post sulla zucca.
Questo ortaggio importato dal Centro America dopo Cristoforo Colombo, contiene pochi zuccheri, quindi poche calorie (circa 26 per 100 grammi) dal momento che non ha grassi. Ce ne sono diversi tipi: a turbante, grigia di Bologna, marina di Chioggia, piena di Napoli e via così.
Essendo arancione contiene caroteni, una provitamina che produce vitamina A e non è avara di vitamina C. Garantisce un buon apporto di fosforo, potassio e magnesio. Ottimo quindi per l’integrazione post allenamento (ma non so in quanti mangino una zucca dopo la seduta in palestra).
Stimola la diuresi ed è un alimento antitumorale. Come si cucina? Personalmente mi piace dentro i ravioli, ma non disdegno le zuppe di zucca e patate.
Mangiatene quindi l’involucro e piazzate una candela dentro quello che rimane…

martedì 25 ottobre 2011

Royalty su pomodori e patate?




Mi auguro non sia vero, ma dalle pagine di Repubblica online (non c’è però riscontro su altri giornali) informano che le grandi multinazionali stanno garantendosi l’esclusiva sulla coltivazione di molti alimenti. Chi lo farà sarà costretto a pagare una royalty.
Garantendosi l’esclusiva delle coltivazioni con un brevetto depositato all’Epo (European Patents Office, l’ufficio europeo dei brevetti, con sede a Monaco di Baviera) le grandi aziende internazionali creeranno un forte squilibrio (anzi, un ulteriore squilibrio) nel mercato internazionale ortofrutticolo. Quali sono le multinazionali che inseguono questo progetto? Le solite: Monsanto, Dupont, Syngenta, Bayer, Basf e altre.
Se la legge sarà approvata, i coltivatori dovranno pagare ai detentori del brevetto una royalty.

Le decisioni dell'Epo, fanno notare le organizzazioni di difesa della natura e della materia vivente, contraddicono l'articolo 53b della convenzione europea dei brevetti e l'articolo 4 della direttiva europea sulla brevettabilità del vivente
Devo commentare? forse no… 

venerdì 14 ottobre 2011

Scarpe fitness tonificanti



Scarpe basculanti, è vera gloria? Diciamo che per metà si. Anche se è molto difficile stabilirlo, perché siamo di nuovo sulla linea di confronto tra ciò che afferma l’azienda produttrice e quello che dimostrano le ricerche scientifiche. Tra l’altro le aziende conducono loro stesse la ricerca così è difficile capire quello che è pilotato e quello che è oggettivamente vero.
Scarpe basculanti, dicevamo: il prodotto originale si chiama MBT, che sta per Masai Barefoot Technology, che più o meno significa tecnologia dei piedi nudi Masai. Cosa vuol dire? Vuol dire che l’azienda che ha inventato il sistema, ha osservato come la popolazione Masai non soffrisse di mal di schiena, attribuendo il beneficio al fatto che i componenti della tribù africana camminassero sulla sabbia.
A queste scarpe si accreditano molte proprietà, dall’incremento della tonificazione muscolare al miglioramento della circolazione fino al raggiungimento di una più soddisfacente postura.
In realtà le scarpe basculanti sembra possano migliorare solamente la postura ma, a conti fatti, non è un vantaggio da poco.
Le scarpe basculanti sono state inventate dal tal Karl Muller, un fisiologo svizzero, che sviluppò l’idea delle MBT, provando e testando su sé stesso delle terapie per alleviare il mal di schiena. Notò – durante le sue ricerche – che la tribù nordafricana dei Masai non soffriva di questo dolore e imputò questo al fatto che camminavano su superfici particolari come la sabbia (che alcuni si ostinano a ritenere morbida: provate a tuffarvi di testa sulla sabbia e mi direte).
Comunque Muller creò, alla fine degli anni ’90 questa calzatura che venne immessa sul mercato. Altre aziende si sono ispirate al sistema e oggi la scarpa col fondo a gondola è piuttosto diffusa.

Funziona o no? Ho amici che le indossano e che affermano con totale certezza che è sparito il mal di schiena (intendo quello più fastidioso, la lombalgia). Nessuna notizia su persone che hanno fatto il sedere di un (o una) centometrista passeggiando con queste scarpe.
Non esiste una radicale conferma da parte della scienza che le scarpe farebbero bene, ma rimane il fatto che l’instabilità determinata dalla suola indurrebbe uno sforzo muscolare di bassa intensità che tenderebbe a correggere i difetti posturali.
La rivista Altro Consumo riferisce che gli studi compiuti fino ad oggi (il più importante è quello realizzato dalla University of Calgary’s Faculty of Kinesiology) sono incompleti perché hanno coinvolto un numero troppo basso di persone, si può dire comunque che 17 golfisti americani che hanno portato le scarpe per sei settimane, hanno ricevuto tutti dei miglioramenti. Si potrebbe obiettare che lo studio non era in doppio cieco ma, come dico spesso, l’importante è il risultato.
Le scarpe in questione non costano poco, e possono superare i 200 euro, ma se volete qualcosa di più economico, provate a controllare questo modello:

domenica 9 ottobre 2011

Tassati gli alimenti grassi in Danimarca: si vuole solo fare cassa?


I danesi ce l’hanno a morte con i grassi, nel senso di alimenti. E così gli hanno piazzato una tassa. Questo significa che i cibi che contengono oltre il 2,3% di grassi saturi pagheranno un’imposta di 16 corone, equivalenti a 2,25 euro. Quindi una confezione di burro verrà a costare quasi un terzo di più. Aumenteranno i prezzi delle patatine, dei prodotti caseari e dell’olio di oliva (la domanda è: perché anche l’olio di oliva se si volevano tassare i grassi saturi?).
Così, anche se meno del 10% della popolazione danese è obesa (molto meno della media europea), la tassa è operativa. Perché? Per far arrivare nelle casse di stato grossomodo 200 milioni di euro.
La tassa – la fat tax come viene chiamata - è in vigore dal 1° di ottobre, e vuole diminuire quella valore del 4%, che rappresenta la percentuale delle morti causate da uso dei grassi saturi.
Anche la Francia ha deciso di compiere una operazione simile: dal prossimo anno tasserà le bevande zuccherate. Solo di introiti derivati dalle vendite di Coca Cola dovrebbero arrivare 120 milioni di euro. In Ungheria saranno invece tassati cibi con alto contenuto di sale e zuccheri.
Anche nel resto della Scandinavia, oltre alla Danimarca, si pensa di tassare i cibi per opporsi all’obesità.
Questo è lo stato attuale dei fatti. Il piccolo quesito che inevitabilmente sorge è: ma davvero la tassazione dei cibi migliorerà la salute dei cittadini?
Magari si, ma aspetto i dati relativi all’operazione.
Sarebbe stata un’operazione davvero intelligente se i ricavi della fat tax (o quelli derivati dalle tassazioni citate) fossero reinvestiti in programmi per la salute, così che il cittadino non si senta solo defraudato del denaro, ma che avverta di essere oggetto di una campagna rivolta al suo reale miglioramento della qualità di vita. Altrimenti la sensazione è che il governo voglia solo fare cassa dietro a una connotazione salutistica (così come sospetto che realmente sia…).

mercoledì 5 ottobre 2011

Ancora sullo Shake Weight


Dalle statistiche che rilevo sulle visite al mio blog, scopro non senza sorpresa che il maggior numero di accessi - e parlo di centinaia - sono stati effettuati sul post che parlava di un attrezzo creato negli USA: lo Shake Weight.
Vi passo così un comunicato che parla più diffusamente di questo "prop" per l'allenamento che, come dicevo in precedenza, per essere un oggetto da televendita non è male e ben utilizzabile. Inoltre non ha un costo che spaventa. A voi l'info.




Il manubrio Shake Weight è un nuovissimo attrezzo per il fitness, in grado di rinnovare gli schemi tradizionali di allenamento per la parte superiore del corpo. E' in grado di modellare e tonificare braccia e spalle, scongiurando le lunghe sedute in palestra.
La tecnologia di Shake Weight sfrutta un concetto di training basato essenzialmente su quella che è definita "inerzia dinamica”. Il manubrio oscillante, infatti, sfrutta un movimento che genera una resistenza capace di contrarre e temprare la muscolatura superiore del corpo, in poco tempo ed in maniera molto più efficace rispetto ad un manubrio tradizionale.
Questo è il motivo fondamentale per cui si possono ottenere risultati soddisfacenti molto velocemente, anche allenandosi solamente tra i 6 ed i 10 minuti al giorno.
Shake Weight è stato pensato e realizzato proprio per rafforzare, tonificare e modellare i muscoli superiori del corpo e, in maniera particolare, braccia, bicipiti, spalle e trapezio. Questo attrezzo è di facile utilizzo, sia per uomo che per donna, in quanto incredibilmente leggero e rapidamente efficace.
Il manubrio, inoltre, funziona senza l'ausilio di alcuna batteria o congegno elettronico ed è pertanto facilmente trasportabile ed impiegabile ovunque, anche all'aria aperta.
Shake Weight è stato brevettato negli USA ed è provvisto di una coppia di cuscinetti posti alle estremità che oscillano ritmicamente durante il movimento imposto, tonificando tutti i muscoli in gioco.
La resistenza provocata del manubrio oscillante è multi direzionale e garantisce un effetto tonificante.
La confezione di Shake Weight contiene anche un DVD didattico realizzato da professionisti del fitness e personal trainer esperti in grado di impartire consigli utili e di indicare i migliori esercizi da eseguire sfruttando questo attrezzo innovativo.
Gli effetti dell’attrezzo sono stati indagati dal professor Daniel Cipriani, dell'Università di San Diego, che ha evidenziato come gli effetti dell’allenamento con lo Shake Weight siano del tutto simili a quelli ottenuti con i push ups, cioè i piegamenti a terra.

CONSIGLI D'UTILIZZO
Considerate le sue ridotte dimensioni, Shake Weight Fitness può essere utilizzato in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi ambiente, aperto o chiuso.
E' consigliabile bloccare semplicemente i polsi agli estremi del manubrio, muovendolo poi avanti e indietro seguendo un'ipotetica linea retta, al fine di sfruttare al meglio il potenziale tonificante e rassodante dell'apparecchio.

SPECIFICHE DELL'ATTREZZO:
- Peso lordo: circa 1,4 Kg
- Peso netto: circa 1,2 Kg
- Lunghezza: 32 cm
- Larghezza: 9 cm
- Altezza: 12,5 cm
- Materiali di cui è composto: plastica e metallo
- Garanzia: l'attrezzo è garantito 2 anni ed è marchiato Shake Weight, un brevetto americano di estremo successo.

martedì 4 ottobre 2011

La top ten delle discipline fitness in America, nel 2011




La lista che trovate in questo post è stata compilata da una giornalista americana, Alison Lewis, ed è stata pubblicata recentemente.
Alison ha intervistato numerosi professionisti del fitness statunitense e ha determinato questa classifica, la Top Fitness Trend 2011, ovvero le discipline più gradite e maggiormente emergenti nel panorama dei fitness club. L’ordine non corrisponde a una vera classifica. Diciamo che le dieci attività sono più o meno a pari merito.

- Yoga
Lo yoga è stato pienamente riscoperto, negli USA e nel mondo. Va alla grande il metodo Bikram, detto anche Hot Yoga, che si pratica in una stanza caldissima, sui 40°. Ne sento parlare spesso, ma non credo che mi iscriverei a un corso.

- Allenamento con i pesi
Ora lo praticano anche i bambini, oltre agli adulti, segno che se ne apprezzano i benefici.

- Core workout
Il “core” è in definitiva il corsetto addominale. Esistono oggi allenamenti specifici, per i quali si usano stability ball, kettlebell, superfici instabili…

- Spinning
La disciplina, dopo una profonda crisi, sta per riemergere, anche se non raggiungerà più i numeri dei primi anni duemila.

- Bootcamp col personal trainer
Le palestre americane propongono spesso un personal training a piccoli gruppi in cui si fa allenamento all’aperto, duro e simile (ma solo simile) a quello che fanno i marines.

 Interval training
Piace molto l’HIT, che significa High Interval Training, un allenamento che alterna fasi molto intense a altre meno dure.

- Yoga Spinning
Questa è dura da digerire, ma sembra che si apprezzi questa “fusion” di pedalate forsennate e meditazione. Una sorta di yin e yang del fitness, i due opposti.

- Piloxing
Roba mai sentita in Italia (nemmeno quella precedente se è per questo, direte) e consiste in un mix di esercizi di forza, velocità, boxe e sculpt pilates (vorrei proprio assistere a una lezione).

- Body weight workout
Questa la so. Sarebbe l’allenamento a corpo libero con un ritmo e una serie di esercizi di carattere funzionale che ne fanno un programma nuovo e, evidentemente, molto apprezzato.

lunedì 3 ottobre 2011

Latte e assunzione di calcio


Assumere latticini è sufficiente per coprire il fabbisogno quotidiano di calcio? Evidentemente no, anche se ci si ostina a credere che una dieta in cui siano inclusi latte e formaggi sia sufficiente per contrastare l’osteoporosi.
In effetti, i latticini contengono elevate dosi di calcio, ma il problema è l’assorbimento: il calcio, senza l’aiuto di altre sostanze, è scarsamente assimilabile.
Infatti, senza il supporto attivo di magnesio, fosforo, vitamine A, C e D, non si può troppo sperare che le ossa fissino il calcio.
Il calcio è presente in grandi quantità in una varietà limitata di cibi: il latte e i suoi derivati per esempio (ad eccezione dei fiocchi di latte, che ne contengono molto poco) ma anche nelle sardine e il salmone inscatolati con la lisca, tofu, ostriche, broccoli, foglie di senape, verza, prezzemolo, crescione d’acqua, mandorle, asparagi, lievito di birra, cavolo, fichi, nocciole, prugne, yogurt, siero del latte, latte di capra, avena, formaggio e pane integrale.
Di calcio ce n’è parecchio in giro, a quanto pare, ma se manca l’introduzione congiunta di altri minerali e vitamine, le ossa non possono diventare resistenti.
Ma non è tutto: se si introducono quantità eccessive di calcio e fosforo, il minerale in eccesso non viene utilizzato in modo efficace.
L’alimentazione tipica americana, povera di calcio e ricca di fosforo (a causa di alimenti molto diffusi come le bibite gassate, alimenti lavorati come gli insaccati, il formaggio e altri cibi pronti), può addirittura causare fragilità ossea.
Cos’altro favorisce l’assorbimento del calcio? Il lattosio presente nel latte per esempio ma anche i grassi assunti in quantità moderate.
Chi lo ostacola? Le quantità eccessive di grasso, proteine o zuccheri che si combinano con il calcio, formando un composto insolubile che non può venire assorbito.
Per concludere: il latte garantisce una forma biodisponibile di calcio o no? Se assunto da solo no, anche se contiene una ottima fonte di fosforo, perché mancano alcune vitamine che lo veicolano (il latte contiene la A, ma mancano la C e la D).
Solo un bicchiere di latte, senza altri alimenti che possano integrare le carenze legate al processo di assorbimento, non contrasta l’osteoporosi.