giovedì 8 dicembre 2011

Le mele che maturano la frutta già raccolta


Ci sono dei fatti che si danno per scontati. Del tipo: per far maturare la frutta (acerba) già raccolta occorre riporla accanto a delle mele. E in effetti la frutta matura.
Poi succede che ci si chiede il perché delle cose.

formula dell'etilene
La spiegazione, in questo caso, risiede in un concetto che, tutto sommato, è semplice: le mele sviluppano un acceleratore della maturazione, che si chiama etilene, un gas che si diffonde nei tessuti dei frutti causando l’idrolisi della cellulosa, cioè una scissione delle sue molecole. La cellulosa è un polisaccaride, indigeribile (è la sostanza che rende fibroso un vegetale), ed è composto da molte molecole di glucosio. Con l’idrolisi vengono “smontate” le molecole di glucosio che, non più imprigionate, contribuiscono a sviluppare il processo di maturazione del frutto, ammorbidendolo e aumentandone la dolcezza.
La mela produce molto etilene, che viene diffusa negli altri frutti riposti nello stesso contenitore. Così succede che la pera, che ne produce meno (di etilene), se si trova nella stessa fruttiera accelera la sua maturazione.
Questo non vale però per tutti i frutti, che vengono suddivisi in questo caso in climaterici e non climaterici. I primi includono, per esempio, mela, caco, banana e pera, e possono risentire dell’effetto di smontaggio dell’etilene, in quanto il processo di maturazione continua anche se raccolti. Gli aclimaterici invece (uva, agrumi, fragola), interrompono la maturazione, una volta separati dalla pianta.
Quindi, se avete dei kiwi ancora duri, metteteli accanto a delle mele,  l’etilene farà il suo lavoro!

lunedì 28 novembre 2011

Integratori per lo sport, l'analisi di un nutrizionista



Di integratori alimentari per lo sport, il mercato è veramente pieno. Da quelli per aumentare il volume dei muscoli all'anti invecchiamento ai brucia grassi…

Diciamo che il settore guarda più agi affari che non alla reale salute del cittadino. E con questo non voglio dire che gli integratori siano inutili, ma spesso se ne abusa o li usano quando non serve.

Posso solo dire che, personalmente, uso un supplemento di proteine in polvere quando mi alleno con discreta intensità e frequenza, oppure utilizzo integratori vitaminici quando mi rendo conto che nella mia dieta non ne introduco a sufficienza.

Ma al di là della mia (inutile per l’umanità) esperienza, vorrei pubblicare l’opinione di un celebre nutrizionista americano, Alan Aragona (il suo sito: http://alanaragon.com/researchreview), che ha sviluppato un lavoro di questo tipo: quali sono gli integratori i cui effetti non sono (ancora?) riconosciuti dalla ricerca scientifica.

Il buon Alan ne ha valutati venti, ma non vi tedierò con l’analisi di tutti, e mi limiterò a quelli che l’utente medio conosce. Ho omesso infatti di pubblicare dati sulla – per esempio - garcinia cambogia, in quanto non l’ho mai sentita nominare e, credo, nemmeno la maggioranza dei miei lettori.

Ma se volete verificare, vi comunico il sito – in inglese – dove potete trovare tutti e venti i prodotti: http://www.livestrong.com/slideshow/550744-the-20-most-overrated-supplements/#ixzz1eirOhMQT

Quella che segue è una breve valutazione degli integratori più o meno popolari, ma spesso sopravvalutati. La pecca più evidente dell’analisi: si afferma che studi hanno dimostrato l’inefficacia di alcuni prodotti, ma non vengono citati nello specifico. Comunque, l’effetto è quello della messa al rogo di quasi tutti gli integratori che da anni si usano (e si abusano) nel fitness e nello sport.



Chitosano

Il chitosano è un tipo di cellulosa estratta dai gusci dei crostacei. Si suppone che serva a ritardare la digestione bloccando l'assorbimento dei grassi alimentari. La verità: una recente revisione sistematica della letteratura scientifica, ha concluso che controllando esami clinici, l’effetto del chitosano sul peso corporeo è minimo e irrilevante.



ZMA (Zinco monometionina aspartato e Magnesio Aspartato)

Lo ZMA è una combinazione di zinco, magnesio e vitamina B6. È pubblicizzato per la sua capacità di migliorare le prestazioni e la composizione corporea nei culturisti e di quasi ogni altro tipo di atleta. È anche comunemente pubblicizzato come un acceleratore del testosterone e come una sostanza che migliora il sonno e il recupero. I fatti reali: ZMA ha mostrato effetti positivi in uno studio finanziato dal supplemento del creatore e titolare di brevetti, Victor Conte (famoso per lo scandalo Balco Labs steroidi). Tuttavia, le successive ricerche indipendenti hanno mostrato che ZMA non è riuscito a influenzare i livelli di testosterone, di forza e della composizione corporea.



Cromo

Il cromo è un minerale che ha mostrato un buon potenziale nel ridurre la glicemia a digiuno e l’insulina nei diabetici tipo 2. L'ipotesi è che potrebbe aiutare a perdere peso. I fatti: numerosi studi che hanno controllato i suoi effetti su una vasta parte della popolazione, hanno dimostrato la sua inefficacia nella perdita di peso.



Tribulus terrestris

Il Tribulus terrestris è una pianta originaria di regioni calde temperate e tropicali di Africa, Sud Europa e Asia, e Nord Australia. Ma ancora più importante, questa erba è stata pubblicizzata come mezzo per aumentare il testosterone, e quindi di supporto nell’aumento della forza. I fatti: il Tribulus terrestris non ha superato i test che volevano analizzare il suo impatto relativo al dimagrimento e all’aumento della forza, e quindi della performance atletica.



Ribosio

Il Ribosio, un carboidrato pentoso, è stato presentato come il successore della creatina, presumibilmente in grado di volumizzare le cellule, ricostituire ATP, migliorare l’allenamento anaerobico, aiutare il recupero e la crescita muscolare. I fatti: non sono state esaminate evidenze sul miglioramento che il Ribosio può indurre alla prestazione, così come non esiste nessuna evidenza della ricerca a sostegno della sua capacità di costruire la massa muscolare o aumentare la forza.



Sinefrina (Citrus aurantium, AKA estratto di arancia amara)

La sinefrina è un alcaloide strutturalmente simile alla efedrina (il potente farmaco usato per la perdita di peso), quindi è stato presentato come un degno sostituto dell'efedrina stessa. I fatti: esiste un solo studio peer-reviewed (cioè una revisione di lavori) a sostegno dell’effetto benefico della sinefrina sulla composizione corporea, ma è impossibile dire se proprio questa ha causato la perdita di grasso, perché era parte di una miscela di supplementi. Per citare un esame esaustivo della letteratura dai ricercatori Fugh-Berman e Meyers, "fino a quando la sicurezza a breve e lungo termine riguardo all'efficacia di estratti di Citrus aurantium non è stata stabilita, i consumatori dovrebbero essere avvertiti del fatto che è opportuno evitare l’assunzione di sinefrina.



Siero di latte e caseina in polvere idrolizzata 

Le proteine idrolizzate (al contrario delle proteine isolate o concentrate) sono ulteriormente suddivise in frammenti peptidici dal loro stato originale di proteine legate. Questa qualità è utilizzata nella pubblicità, per fare apparire queste proteine superiori per il recupero muscolare e l'anabolismo, a causa del loro assorbimento più rapido. I fatti: non esistono prove convincenti che le proteine idrolizzate (più costose) siano migliori di quelli concentrati o isolate.



L-carnitina

La L-carnitina è un aminoacido non essenziale che abbonda nel muscolo cardiaco e scheletrico. Trasporta gli acidi grassi a catena lunga attraverso la membrana mitocondriale interna per l'ossidazione. In altre parole: il grasso è ipoteticamente bruciato come energia. E 'stato ipotizzato che un aumento di carnitina nei muscoli aumenterebbe l'ossidazione degli acidi grassi, e di conseguenza accelera la perdita di peso. I fatti: non ci sono prove convincenti che la carnitina muscolare sia il fattore limitante per l'ossidazione degli acidi grassi. Ancora peggio, la L-carnitina ha fallito più volte negli studi che hanno esaminato il suo effetto sulla perdita di peso.




L-glutammina 

La L-glutammina è un amminoacido essenziale che ha il potenziale per migliorare l'immunità di alcune malattie del tratto digerente. È stato molto commercializzato presso culturisti e atleti di forza / potenza, per la sua supposta capacità di migliorare la massa muscolare e le prestazioni. I fatti: Nonostante la pubblicità martellante, la glutammina vanta consistenti esperienze di fallimento negli studi sul miglioramento delle prestazioni o sul guadagno di massa muscolare.



L-Arginina

L'arginina è un amminoacido essenziale propagandato per la sua capacità di aumentare l'ossido nitrico (NO), che a sua volta promuove la prestazione, la crescita muscolare e recupero attraverso la vasodilatazione e quindi un maggiore apporto di nutrienti. I fatti: in una recente revisione della letteratura scientifica, 3 studi su 5, a breve termine, e 4 su 8 a lungo termine, hanno dimostrato significativi miglioramenti delle prestazioni da supplementazione di arginina. Il curriculum è piuttosto mediocre, soprattutto se si considera che altri due studi recenti hanno dimostrato una mancanza di effetto significativo.



L'acido linoleico coniugato (CLA)

Il CLA è un grasso naturale che si trova principalmente negli alimenti a base di carne e latticini. Dopo aver evidenziato un successo spettacolare nell’aiutare i roditori perdere grasso, si è ipotizzato che effetti simili possano essere osservati nell'uomo. I fatti: a seconda della fonte di finanziamento dello studio, il CLA ha avuto sia positivi [7] e recensioni negative come un aiuto di perdita di peso [8]. Tuttavia, nello studio solo-CLA data, esaminando gli effetti sulla popolazione atletica, risulta sia stato inefficace [9]. Il CLA ha infatti influenzato negativamente il metabolismo del glucosio, la sensibilità all'insulina, e lipidi nel sangue.



Piruvato 
Nell’organismo, il piruvato è il prodotto finale della glicolisi (il lattato è il prodotto finale della glicolisi, ma solo in condizioni anaerobiche). Si suppone che il suo meccanismo d'azione aumentati termogenesi e diminuisca la lipogenesi. Più semplicemente: indice una più veloce perdita di grasso e un metabolismo migliore. I fatti: l’entusiasmo per piruvato è iniziato quando gli studi finanziati dai suoi produttori (e titolari del brevetto) hanno mostrato risultati positivi. Tuttavia, studi indipendenti più recenti non sono riusciti a dimostrare l'efficacia del piruvato come un supporto per la perdita di peso. Per finire, sembra sia un antagonista riguardo gli effetti benefici dell'esercizio fisico sui livelli di HDL (quello che viene riconosciuto come colesterolo “buono”).



lunedì 21 novembre 2011

Un attrezzo per gli addominali, anzi, per il core



Il Gym Form
Ecco un altro attrezzo carino per l’allenamento, si chiama Gym Form e serve – così come recita il claim pubblicitario – ad allenare addominali e cosce.
È un attrezzo da televendita, quindi non fa raggiungere nessun effetto miracoloso, così come una modalità ormai consolidata vorrebbe far credere al pubblico ingenuo, l’attrezzo utilizza però un sistema ingegnoso: si tratta di una pedanina per appoggiare le ginocchia che scorre lungo un binario, in un movimento curvilineo.
Il sistema può ricordare lontanamente quello dell’AB Coaster, e del prodotto simile fabbricato da Techno Gym: una pedana che però scorre in direzione antero-posteriore.
Più che l’addome direi che serve per il core, quindi per l’intero corsetto addominale, con un coinvolgimento maggiore delle fibre laterale dell’addome. Non è ovviamente sufficiente per un allenamento completo, ma può servire di supporto. L’attrezzo non è troppo pesante (13 kg) e costa 119 euro.
Non ho trovato ricerche scientifiche che ne testimoniassero l’efficacia, però mi sembra che l’idea di una traiettoria di lavoro (quella semicircolare, intendo) diversa dalle solite sia comunque apprezzabile.
Avrei inserito uno snodo nell’impugnatura delle mani, in modo da poterlo allontanare dalle ginocchia ed estendere più il busto, ma probabilmente questo rappresentava un costo in più che avrebbe inciso sul prezzo finale.
Per gli interessati, questo è il link del prodotto:http://www.hse24.it/article/100273-panca-rotante-per-glutei-ed-addominali.html

giovedì 10 novembre 2011

Cosa c'è di nuovo nei fitness club italiani


Siamo a novembre. La stagione delle attività in palestra è nel pieno del suo vigore. Quale sia il rendimento economico recente ancora non lo so, anche se sospetto che si stia verificando una ulteriore flessione  degli introiti. Una delle poche armi rimaste ai gestori per convincere i clienti a iscriversi è quella delle novità. Arma non letale ma comunque argomento che esprime un tentativo di scuotere un po’ il mercato.
Il problema è che novità non sono mai così eclatanti e significative, perché di basso profilo. Basso profilo suggerito dalla crisi finanziaria. Però qualcosa c’è. E quel qualcosa è figlio, appunto, della crisi, nel senso che le tendenze sono costituite da discipline che usano attrezzi poveri, poco costosi.
Facciamo una breve carrellata tra quelle che possono vantare lo status di novità.
Ho già parlato in precedenti post del Tbow , dell’Antigravity e dell’allenamento in sospensione, e ribadisco che entrano di diritto nel novero delle novità. Attrezzi che danno l’opportunità di eseguire una azione motoria nuova, apprezzabili tentativi di creare una variazione seria e reale rispetto a tutto quello visto fino ad oggi.
I Kangoo Jumps
Poi ci sono i Kangoo Jumps, una specie di scarpa con una sorta di mollone sotto la suola che fa rimbalzare. Esistono già da un po’, ma dal momento che non hanno mai avuto un vero decollo, li inserisco nelle novità. Sono divertenti e creano l’effetto “rebound”, il trampolino elastico, con in più l’opportunità di spostarsi. Alcuni club stanno inserendo dei corsi di Kangoo Jumps. Sono sicuro che ci si divertirà.
Ma la vera disciplina che sta avendo una diffusione planetaria è la Zumba, incredibile fenomeno di aerobica caraibica che sta facendo ballare il mondo. La Zumba, creata dal colombiano Beto Perez continua a fare sfracelli, confermandosi come la tendenza fitness in maggior espansione. Cosa ne penso io? Non mi piace, ma se serve a dare vitalità alle palestre, me la faccio piacere. Ma sia ben chiaro che nessuno mi convincerà a fare un solo passo, nemmeno Beto Perez.
Fa fatica a sfondare, anche se l’attrezzo costa veramente poco, il Gliding o lo Slide Disc, una coppia di pattine che scivolano sotto i piedi o sotto le mani, assicurando destabilizzazione e una serie di esercizi interessanti. Costano pochissimo e creano varietà alle normali lezioni.
Il Vipr
Tra gli attrezzi per l’allenamento funzionale mi piace il Vipr, un tubo di gomma che presenta modelli che pesano dai 4 ai 20 chili. È lungo più o meno un metro e ha delle fessure per impugnarlo. Lo si solleva o si ruota. Impugnarlo dà una bella sensazione. Non dà la possibilità di fare molti esercizi ma quei pochi sono intensi e l’oggetto è bello.

Poi c’è il Queenax, e questa volta si parla di un attrezzo costoso. Appare come una grande gabbia, dove ai travetti e agli staggi laterali si possono appendere Trx, elastici, cavi vari. Ma anche il Fit Air, attrezzo che è più facile mostrare che spiegare. Così lo potete guardare nella foto.

Il Fit Air


Attendiamo che qualcuno si faccia venir qualche idea apprezzabile. O che la crisi passi…

martedì 1 novembre 2011

Il Viagra migliora la performance sportiva?

Era il 2008, anno delle Olimpiadi di Pechino, quando lessi sulla Gazzetta dello Sport che, in seguito ad analisi antidoping, la sostanza rintracciata più spesso nel sangue degli atleti era il sildenafil, molto più rispetto a qualunque altra sostanza chimica. Se pochi conoscono il sildenafil, sicuramente tutti conoscono il nome commerciale del prodotto di cui è il principio attivo: il Viagra.

Sorpreso ma non troppo, telefono a un amico che era nella capitale cinese al lavoro con una nazionale, per farmi raccontare il turbinio notturno del viaggio olimpico. Lui casca dalle nuvole, dicendo che non si era accorto di niente.
Informandomi un po’ meglio sugli effetti del Viagra, scopro la mia grande ignoranza in fatto di doping. Il sildenafil, infatti, è usato da molti atleti per migliorare la prestazione, in quanto amplifica gli effetti dell’ossido nitrico, sostanza che fa espandere i vasi sanguigni. In questo modo, circola una quantità maggiore di sangue (grazie alla vasodilatazione) permettendo una maggior ossigenazione e conseguentemente una miglior performance che sfrutti le vie ossidative. Quindi mi sbagliavo (ma magari non troppo) sulle notti bollenti del villaggio olimpico.
L’ossido nitrico, sia detto per inciso, è già prodotto dal nostro organismo, e viene sintetizzato quando la pressione arteriosa aumenta. In questo caso i vasi sanguigni hanno la necessità di dilatarsi per riportare a pressione entro i valori normali, ed è questo il momento in cui serve, appunto, l’ossido nitrico.
La sua integrazione, che da una decina di anni avviene attraverso la pillola blu del dottor Ignarro, è possibile anche grazie a un aminoacido che si chiama arginina, che dell’ossido nitrico è un precursore (anche se è meglio specificare che in realtà il precursore è la L-arginina).
Ossido nitrico e arginina funzionano? Probabilmente si ma senza effetti miracolosi, come qualche azienda che li produce vorrebbe darci da intendere.

Cito solo lo studio della Baylor University’s Exercise, del Texas, che ha valutato un gruppo di atleti che utilizzava una integrazione di 12 grammi di ossido nitrico e un gruppo controllo che non ne assumeva. Dopo 12 settimane non ci sono state variazioni significative. Solo una lieve miglior forza contrattile da parte del gruppo che prendeva l’integratore.
Occorre dire comunque che migliora la trasmissione neuromuscolare e aumenta le difese immunitarie. Di contro, l’ossido nitrico rilascia grandi quantità di radicali liberi, favorendo l’invecchiamento delle cellule.
Forse un giorno la Wada si deciderà di inserire il Viagra nela lista delle sostanze dopanti, ma evidentemente non c’è un bisogno così urgente. Gli atleti, si sa, hanno sempre bisogno di credere nella sostanza miracolosa.
Mi fa comunque ridere pensare al fastidio di un atleta nel correre con una erezione tra le gambe…

venerdì 28 ottobre 2011

La zucca e le sue proprietà


Siamo in prossimità di Halloween, e non potevo esimermi dal pubblicare un breve post sulla zucca.
Questo ortaggio importato dal Centro America dopo Cristoforo Colombo, contiene pochi zuccheri, quindi poche calorie (circa 26 per 100 grammi) dal momento che non ha grassi. Ce ne sono diversi tipi: a turbante, grigia di Bologna, marina di Chioggia, piena di Napoli e via così.
Essendo arancione contiene caroteni, una provitamina che produce vitamina A e non è avara di vitamina C. Garantisce un buon apporto di fosforo, potassio e magnesio. Ottimo quindi per l’integrazione post allenamento (ma non so in quanti mangino una zucca dopo la seduta in palestra).
Stimola la diuresi ed è un alimento antitumorale. Come si cucina? Personalmente mi piace dentro i ravioli, ma non disdegno le zuppe di zucca e patate.
Mangiatene quindi l’involucro e piazzate una candela dentro quello che rimane…

martedì 25 ottobre 2011

Royalty su pomodori e patate?




Mi auguro non sia vero, ma dalle pagine di Repubblica online (non c’è però riscontro su altri giornali) informano che le grandi multinazionali stanno garantendosi l’esclusiva sulla coltivazione di molti alimenti. Chi lo farà sarà costretto a pagare una royalty.
Garantendosi l’esclusiva delle coltivazioni con un brevetto depositato all’Epo (European Patents Office, l’ufficio europeo dei brevetti, con sede a Monaco di Baviera) le grandi aziende internazionali creeranno un forte squilibrio (anzi, un ulteriore squilibrio) nel mercato internazionale ortofrutticolo. Quali sono le multinazionali che inseguono questo progetto? Le solite: Monsanto, Dupont, Syngenta, Bayer, Basf e altre.
Se la legge sarà approvata, i coltivatori dovranno pagare ai detentori del brevetto una royalty.

Le decisioni dell'Epo, fanno notare le organizzazioni di difesa della natura e della materia vivente, contraddicono l'articolo 53b della convenzione europea dei brevetti e l'articolo 4 della direttiva europea sulla brevettabilità del vivente
Devo commentare? forse no… 

venerdì 14 ottobre 2011

Scarpe fitness tonificanti



Scarpe basculanti, è vera gloria? Diciamo che per metà si. Anche se è molto difficile stabilirlo, perché siamo di nuovo sulla linea di confronto tra ciò che afferma l’azienda produttrice e quello che dimostrano le ricerche scientifiche. Tra l’altro le aziende conducono loro stesse la ricerca così è difficile capire quello che è pilotato e quello che è oggettivamente vero.
Scarpe basculanti, dicevamo: il prodotto originale si chiama MBT, che sta per Masai Barefoot Technology, che più o meno significa tecnologia dei piedi nudi Masai. Cosa vuol dire? Vuol dire che l’azienda che ha inventato il sistema, ha osservato come la popolazione Masai non soffrisse di mal di schiena, attribuendo il beneficio al fatto che i componenti della tribù africana camminassero sulla sabbia.
A queste scarpe si accreditano molte proprietà, dall’incremento della tonificazione muscolare al miglioramento della circolazione fino al raggiungimento di una più soddisfacente postura.
In realtà le scarpe basculanti sembra possano migliorare solamente la postura ma, a conti fatti, non è un vantaggio da poco.
Le scarpe basculanti sono state inventate dal tal Karl Muller, un fisiologo svizzero, che sviluppò l’idea delle MBT, provando e testando su sé stesso delle terapie per alleviare il mal di schiena. Notò – durante le sue ricerche – che la tribù nordafricana dei Masai non soffriva di questo dolore e imputò questo al fatto che camminavano su superfici particolari come la sabbia (che alcuni si ostinano a ritenere morbida: provate a tuffarvi di testa sulla sabbia e mi direte).
Comunque Muller creò, alla fine degli anni ’90 questa calzatura che venne immessa sul mercato. Altre aziende si sono ispirate al sistema e oggi la scarpa col fondo a gondola è piuttosto diffusa.

Funziona o no? Ho amici che le indossano e che affermano con totale certezza che è sparito il mal di schiena (intendo quello più fastidioso, la lombalgia). Nessuna notizia su persone che hanno fatto il sedere di un (o una) centometrista passeggiando con queste scarpe.
Non esiste una radicale conferma da parte della scienza che le scarpe farebbero bene, ma rimane il fatto che l’instabilità determinata dalla suola indurrebbe uno sforzo muscolare di bassa intensità che tenderebbe a correggere i difetti posturali.
La rivista Altro Consumo riferisce che gli studi compiuti fino ad oggi (il più importante è quello realizzato dalla University of Calgary’s Faculty of Kinesiology) sono incompleti perché hanno coinvolto un numero troppo basso di persone, si può dire comunque che 17 golfisti americani che hanno portato le scarpe per sei settimane, hanno ricevuto tutti dei miglioramenti. Si potrebbe obiettare che lo studio non era in doppio cieco ma, come dico spesso, l’importante è il risultato.
Le scarpe in questione non costano poco, e possono superare i 200 euro, ma se volete qualcosa di più economico, provate a controllare questo modello:

domenica 9 ottobre 2011

Tassati gli alimenti grassi in Danimarca: si vuole solo fare cassa?


I danesi ce l’hanno a morte con i grassi, nel senso di alimenti. E così gli hanno piazzato una tassa. Questo significa che i cibi che contengono oltre il 2,3% di grassi saturi pagheranno un’imposta di 16 corone, equivalenti a 2,25 euro. Quindi una confezione di burro verrà a costare quasi un terzo di più. Aumenteranno i prezzi delle patatine, dei prodotti caseari e dell’olio di oliva (la domanda è: perché anche l’olio di oliva se si volevano tassare i grassi saturi?).
Così, anche se meno del 10% della popolazione danese è obesa (molto meno della media europea), la tassa è operativa. Perché? Per far arrivare nelle casse di stato grossomodo 200 milioni di euro.
La tassa – la fat tax come viene chiamata - è in vigore dal 1° di ottobre, e vuole diminuire quella valore del 4%, che rappresenta la percentuale delle morti causate da uso dei grassi saturi.
Anche la Francia ha deciso di compiere una operazione simile: dal prossimo anno tasserà le bevande zuccherate. Solo di introiti derivati dalle vendite di Coca Cola dovrebbero arrivare 120 milioni di euro. In Ungheria saranno invece tassati cibi con alto contenuto di sale e zuccheri.
Anche nel resto della Scandinavia, oltre alla Danimarca, si pensa di tassare i cibi per opporsi all’obesità.
Questo è lo stato attuale dei fatti. Il piccolo quesito che inevitabilmente sorge è: ma davvero la tassazione dei cibi migliorerà la salute dei cittadini?
Magari si, ma aspetto i dati relativi all’operazione.
Sarebbe stata un’operazione davvero intelligente se i ricavi della fat tax (o quelli derivati dalle tassazioni citate) fossero reinvestiti in programmi per la salute, così che il cittadino non si senta solo defraudato del denaro, ma che avverta di essere oggetto di una campagna rivolta al suo reale miglioramento della qualità di vita. Altrimenti la sensazione è che il governo voglia solo fare cassa dietro a una connotazione salutistica (così come sospetto che realmente sia…).

mercoledì 5 ottobre 2011

Ancora sullo Shake Weight


Dalle statistiche che rilevo sulle visite al mio blog, scopro non senza sorpresa che il maggior numero di accessi - e parlo di centinaia - sono stati effettuati sul post che parlava di un attrezzo creato negli USA: lo Shake Weight.
Vi passo così un comunicato che parla più diffusamente di questo "prop" per l'allenamento che, come dicevo in precedenza, per essere un oggetto da televendita non è male e ben utilizzabile. Inoltre non ha un costo che spaventa. A voi l'info.




Il manubrio Shake Weight è un nuovissimo attrezzo per il fitness, in grado di rinnovare gli schemi tradizionali di allenamento per la parte superiore del corpo. E' in grado di modellare e tonificare braccia e spalle, scongiurando le lunghe sedute in palestra.
La tecnologia di Shake Weight sfrutta un concetto di training basato essenzialmente su quella che è definita "inerzia dinamica”. Il manubrio oscillante, infatti, sfrutta un movimento che genera una resistenza capace di contrarre e temprare la muscolatura superiore del corpo, in poco tempo ed in maniera molto più efficace rispetto ad un manubrio tradizionale.
Questo è il motivo fondamentale per cui si possono ottenere risultati soddisfacenti molto velocemente, anche allenandosi solamente tra i 6 ed i 10 minuti al giorno.
Shake Weight è stato pensato e realizzato proprio per rafforzare, tonificare e modellare i muscoli superiori del corpo e, in maniera particolare, braccia, bicipiti, spalle e trapezio. Questo attrezzo è di facile utilizzo, sia per uomo che per donna, in quanto incredibilmente leggero e rapidamente efficace.
Il manubrio, inoltre, funziona senza l'ausilio di alcuna batteria o congegno elettronico ed è pertanto facilmente trasportabile ed impiegabile ovunque, anche all'aria aperta.
Shake Weight è stato brevettato negli USA ed è provvisto di una coppia di cuscinetti posti alle estremità che oscillano ritmicamente durante il movimento imposto, tonificando tutti i muscoli in gioco.
La resistenza provocata del manubrio oscillante è multi direzionale e garantisce un effetto tonificante.
La confezione di Shake Weight contiene anche un DVD didattico realizzato da professionisti del fitness e personal trainer esperti in grado di impartire consigli utili e di indicare i migliori esercizi da eseguire sfruttando questo attrezzo innovativo.
Gli effetti dell’attrezzo sono stati indagati dal professor Daniel Cipriani, dell'Università di San Diego, che ha evidenziato come gli effetti dell’allenamento con lo Shake Weight siano del tutto simili a quelli ottenuti con i push ups, cioè i piegamenti a terra.

CONSIGLI D'UTILIZZO
Considerate le sue ridotte dimensioni, Shake Weight Fitness può essere utilizzato in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi ambiente, aperto o chiuso.
E' consigliabile bloccare semplicemente i polsi agli estremi del manubrio, muovendolo poi avanti e indietro seguendo un'ipotetica linea retta, al fine di sfruttare al meglio il potenziale tonificante e rassodante dell'apparecchio.

SPECIFICHE DELL'ATTREZZO:
- Peso lordo: circa 1,4 Kg
- Peso netto: circa 1,2 Kg
- Lunghezza: 32 cm
- Larghezza: 9 cm
- Altezza: 12,5 cm
- Materiali di cui è composto: plastica e metallo
- Garanzia: l'attrezzo è garantito 2 anni ed è marchiato Shake Weight, un brevetto americano di estremo successo.

martedì 4 ottobre 2011

La top ten delle discipline fitness in America, nel 2011




La lista che trovate in questo post è stata compilata da una giornalista americana, Alison Lewis, ed è stata pubblicata recentemente.
Alison ha intervistato numerosi professionisti del fitness statunitense e ha determinato questa classifica, la Top Fitness Trend 2011, ovvero le discipline più gradite e maggiormente emergenti nel panorama dei fitness club. L’ordine non corrisponde a una vera classifica. Diciamo che le dieci attività sono più o meno a pari merito.

- Yoga
Lo yoga è stato pienamente riscoperto, negli USA e nel mondo. Va alla grande il metodo Bikram, detto anche Hot Yoga, che si pratica in una stanza caldissima, sui 40°. Ne sento parlare spesso, ma non credo che mi iscriverei a un corso.

- Allenamento con i pesi
Ora lo praticano anche i bambini, oltre agli adulti, segno che se ne apprezzano i benefici.

- Core workout
Il “core” è in definitiva il corsetto addominale. Esistono oggi allenamenti specifici, per i quali si usano stability ball, kettlebell, superfici instabili…

- Spinning
La disciplina, dopo una profonda crisi, sta per riemergere, anche se non raggiungerà più i numeri dei primi anni duemila.

- Bootcamp col personal trainer
Le palestre americane propongono spesso un personal training a piccoli gruppi in cui si fa allenamento all’aperto, duro e simile (ma solo simile) a quello che fanno i marines.

 Interval training
Piace molto l’HIT, che significa High Interval Training, un allenamento che alterna fasi molto intense a altre meno dure.

- Yoga Spinning
Questa è dura da digerire, ma sembra che si apprezzi questa “fusion” di pedalate forsennate e meditazione. Una sorta di yin e yang del fitness, i due opposti.

- Piloxing
Roba mai sentita in Italia (nemmeno quella precedente se è per questo, direte) e consiste in un mix di esercizi di forza, velocità, boxe e sculpt pilates (vorrei proprio assistere a una lezione).

- Body weight workout
Questa la so. Sarebbe l’allenamento a corpo libero con un ritmo e una serie di esercizi di carattere funzionale che ne fanno un programma nuovo e, evidentemente, molto apprezzato.

lunedì 3 ottobre 2011

Latte e assunzione di calcio


Assumere latticini è sufficiente per coprire il fabbisogno quotidiano di calcio? Evidentemente no, anche se ci si ostina a credere che una dieta in cui siano inclusi latte e formaggi sia sufficiente per contrastare l’osteoporosi.
In effetti, i latticini contengono elevate dosi di calcio, ma il problema è l’assorbimento: il calcio, senza l’aiuto di altre sostanze, è scarsamente assimilabile.
Infatti, senza il supporto attivo di magnesio, fosforo, vitamine A, C e D, non si può troppo sperare che le ossa fissino il calcio.
Il calcio è presente in grandi quantità in una varietà limitata di cibi: il latte e i suoi derivati per esempio (ad eccezione dei fiocchi di latte, che ne contengono molto poco) ma anche nelle sardine e il salmone inscatolati con la lisca, tofu, ostriche, broccoli, foglie di senape, verza, prezzemolo, crescione d’acqua, mandorle, asparagi, lievito di birra, cavolo, fichi, nocciole, prugne, yogurt, siero del latte, latte di capra, avena, formaggio e pane integrale.
Di calcio ce n’è parecchio in giro, a quanto pare, ma se manca l’introduzione congiunta di altri minerali e vitamine, le ossa non possono diventare resistenti.
Ma non è tutto: se si introducono quantità eccessive di calcio e fosforo, il minerale in eccesso non viene utilizzato in modo efficace.
L’alimentazione tipica americana, povera di calcio e ricca di fosforo (a causa di alimenti molto diffusi come le bibite gassate, alimenti lavorati come gli insaccati, il formaggio e altri cibi pronti), può addirittura causare fragilità ossea.
Cos’altro favorisce l’assorbimento del calcio? Il lattosio presente nel latte per esempio ma anche i grassi assunti in quantità moderate.
Chi lo ostacola? Le quantità eccessive di grasso, proteine o zuccheri che si combinano con il calcio, formando un composto insolubile che non può venire assorbito.
Per concludere: il latte garantisce una forma biodisponibile di calcio o no? Se assunto da solo no, anche se contiene una ottima fonte di fosforo, perché mancano alcune vitamine che lo veicolano (il latte contiene la A, ma mancano la C e la D).
Solo un bicchiere di latte, senza altri alimenti che possano integrare le carenze legate al processo di assorbimento, non contrasta l’osteoporosi.

giovedì 29 settembre 2011

Premi Ignobel 2011



Questa notizia non ha niente a che vedere col fitness ma è troppo carina per non essere divulgata. Parlo degli Ig Nobel (o degli Ignobel, se volete), premi parodia dei Premi Nobel che vengono assegnati ogni anno all’Università di Harvard, Boston premiando dieci ricerche scientifiche di dubbia utilità.
Sponsorizzato dalla rivista scientifica-umoristica statunitense Annal of Improbable Research, i premi Ig-Nobel sono presentati al pubblico come se fossero veri Premi Nobel, nel corso di una cerimonia di gala che si tiene nel Sanders Theatre di Harvard, appunto.
Queste sono le ricerche premiate nell’edizione 2011 con le congratulazioni ai vincitori.

FISIOLOGIA
Anna Wilkinson, Natalie Sebanz, Isabella Mandl e Ludwig Huber per il loro studio "Nessuna prova che lo sbadiglio sia contagioso tra le tartarughe a zampe rosse".

CHIMICA
Makoto Imai, Naoki Urushihata, Hideki Tanemura, Yukinobu Tajima, Hideaki Goto, Koichiro Mizoguchi e Junichi Murakami "per aver determinato la densità ideale di wasabi vaporizzato per svegliare una persona in caso di incendio o altra emergenza, e per aver applicato questa scoperta all'allarme a base di wasabi".

MEDICINA
Mirjam Tuk, Debra Trampe, Luk Warlop, Matthew Lewis, Peter Snyder, Robert Feldman, Robert Pietrzak, David Darby e Paul Maruff "per aver dimostrato che le persone prendono decisioni migliori su alcune cose, ma decisioni peggiori su altre, quando hanno l'impellente bisogno di urinare".

PSICOLOGIA
Karl Halvor Teigen per aver cercato di "capire perché, nella vita di tutti i giorni, le persone sospirano".

LETTERATURA
John Perry per la sua teoria della Procrastinazione Strutturata, secondo la quale per avere
successo bisogna lavorare sempre a qualcosa di importante per evitare di fare cose più importanti.

BIOLOGIA
Darryl Gwynne e David Rentz per aver scoperto che un certo tipo di scarafaggio si accoppia con un certo tipo di bottiglia di birra australiana.

FISICA
Philippe Perrin, Cyril Perrot, Dominique Deviterne e Bruno Ragaru, e Herman Kingma, "per aver determinato perché i lanciatori del disco soffrono di vertigini dopo il lancio, ma i lanciatori di martello no".

MATEMATICA
Dorothy Martin (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1954), Pat Robertson  (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1982), Elizabeth Clare Prophet (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1990), Lee Jang Rim (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1992), Credonia Mwerinde (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1999), e Harold Camping of the USA (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1994 e poi ha predetto che finirà il 21 ottobre 2011) per "aver insegnato al mondo di fare attenzione quando si fanno ipotesi e calcoli matematici".

PREMIO PER LA PACE
Arturas Zuokas, sindaco di Vilnius, per "aver dimostrato che il problema delle auto di lusso parcheggiate in divieto di sosta può essere risolto passandogli sopra con un carrarmato"

PREMIO PER LA PUBBLICA SICUREZZA
John Senders per "aver condotto una serie di esperimenti di sicurezza in cui una persona guida un'auto su un'autostrada mentre una visiera ripetutamente gli blocca la vista, impedendogli di guardare la strada".

martedì 27 settembre 2011

Gym-Pact, paghi se non ti alleni

Questa è carina: un paio di laureati a Harvard, che è una università che si trova a Boston, hanno avuto una idea – riguardo alla clientela che utilizza le palestre - che stanno sperimentando in questi giorni. Si tratta di un programma, che si chiama Gym-Pact, ed è un modello di business creato sulla motivazione.
A ispirare i due laureati di Harvard - Yfan Zhang e Geoff Oberhofer - è stata l’idea che le persone sono motivate più dalla paura di perdere denaro subito che dalla promessa di perdere peso in un periodo medio-lungo.
Il progetto prevede questo: ci si iscrive alla palestra gratuitamente e si riceve la scheda di allenamento. Se il protocollo assegnato non viene rispettato, l’iscritto dovrà pagare 25 dollari per la settimana nel corso della quale ha saltato una o più sedute d’allenamento previste. Se il programma viene abbandonato per un qualsiasi motivo, dovrà sborsare 75 bigliettoni. O ti alleni o paghi.
Il lancio del programma è imminente e a coadiuvare il progetto hanno aderito alcuni club importanti, come il Bally Total Fitness e il Planet Fitness – quest’ultimo con 20 persone - che contribuiscono a un esperimento pilota. Entrambi club che si trovano a Boston, quindi si gioca in casa.
I due laureati che hanno dato vita al programma, stanno già pensando a una piccola variazione che consiste nel far pagare da 5 a 10 dollari all’allievo che salta la lezione.

venerdì 23 settembre 2011

Lo Shake Weight


Lo X-co
No, non è uno di quegli attrezzi che passerà alla storia, però ve ne parlo lo stesso. Si tratta dello Shake Weight, un manubrio che possiede al suo interno un dispositivo che lo fa vibrare, aumentando la tensione muscolare. Lo si tiene tra le mani e lo si scuote. La vibrazione che ne consegue attiva soprattutto i muscoli pettorali e tricipiti. È un affarino da vendita televisiva, costa una trentina di euro, pesa poco più di un chilo e soprattutto fa pensare su come ci si attesti su soluzioni ben precise quando si tenta di creare un prodotto nuovo, in questo caso, le vibrazioni. La faccenda vibrazione era già stata tentata con lo Xco (un tubo che scuotendolo si muove in maniera sbilanciata) e il Flexi-bar, una sbarra con due sfere alle estremità che facevano oscillare l’attrezzo. Gli attrezzi descritti sono stati ideati e prodotti in Inghilterra. Gli inglesi insistono evidentemente sul concetto di vibrazione per il miglioramento dell’impianto muscolare.
Neanche lo Shake Weight sarà l’attrezzo che ci salverà, ma magari può essere divertente provarlo.


Il Flexi bar


giovedì 22 settembre 2011

Tristezza autunnale e aumento di peso

Le giornate si accorciano. La sera arriva presto e con lei quel vago senso di tristezza. No, non voglio raccontarvi un romanzo sentimentale, ma solamente razionalizzare quel – appunto – senso di tristezza.
Razionalizzare significa dare una spiegazione alle cose, e spesso nei comportamenti e nelle emozioni ci sono di mezzo gli ormoni così, se la cosa non vi sembra troppo fredda e cruda, potete continuare a leggere.
La vaga tristezza è stata studiata e ha un nome: si chiama SAD ed è un acronimo che significa Seasonal Affect Disease, ovvero Disturbo Affettivo Stagionale, ed è associata alla mancanza di luce. La mancanza di SAD rende una persona più allegra. Per dire: gli scandinavi sono più ombrosi dei cubani, perché l’indole è stata levigata sulla carenza o sull’abbondanza di sole.
Ma torniamo a noi. Come mai in luglio saliamo lungo le grondaie ridendo e a dicembre ci assale una malinconia esagerata e facciamo fatica ad alzarci dal letto?
Succede che nei mesi invernali si riducono i livelli di serotonina (che semplicisticamente si definisce “l’ormone del buon umore”) e aumentano quelli di melatonina, che favorisce la malinconia.
Quindi, l’autunno e l’inverno rendono un po’ depressi e stanchi, ma non solo, perchè alla SAD si associa anche un altro problema.
Eccolo: un essere umano in pieno inverno – come si diceva prima – ha una significativa carenza di serotonina, così il vostro organismo richiede alimenti che causino un po’ di euforia, ovvero i carboidrati. Gli zuccheri contengono infatti triptofano che è un aminoacido in grdo di sintetizzare la serotonina, appunto. Questo comporta un aumento di peso e conseguentemente un peggioramento dell’umore. Viene fuori, insomma, una fame da lupi. Che non è una fame di uova sode o di bresaola, ma di dolci e nutella.
Anche questo comportamento è stato studiato e ha un nome: CCS, altro acronimo che significa Carbohydrate Craving Syndrome, cioè la sindrome da desiderio di carboidrati, che innesca una spirale che non finisce mai. Così si diventa grassi e tristi. E brancolanti nel buio dell’inverno.
Concludo con uno scontato consiglio: con l’approssimarsi delle giornate corte mangiate alimento che contengano serotonina o triptofano, come pesce, lattuga, broccoli, spinaci, tutti i latticini. Evitate, se potete, farmaci.
Ma soprattutto: siate consci che si tratta di una questione di ormoni e aminoacidi. Razionalizzate gente, razionalizzate…

domenica 18 settembre 2011

Sacche di sabbia e acqua per l'allenamento



Nel ricco armamentario utilizzato nel training funzionale, che ricordo essere l’allenamento di maggior successo nel campo del fitness, occupa un ruolo di significativa importanza il sandbag, ovvero, la sacca riempita di sabbia che viene sollevata come carico.
Il sandbag utilizzato sotto la supervisione di un personal trainer
Naturalmente anche il sandbag è un po’ di tempo che esiste, ma doveva attendere questi anni d’oro del training funzionale per essere riscoperta.
La sacca piena di sabbia è un’idea vecchia e personalmente, devo dire che negli anni settanta quando ero un atleta, la usavo sotto forma di pneumatico riempito di rena della spiaggia. Cosa che mi capita a volte anche oggi quando mi prendo cura della preparazione fisica degli sportivi agonisti, quando non c’è nient’altro. Ma non sono certo io lo schizzinoso.
Il bulgarian bag
Il mercato ha comunque dato una veste più elegante a questo oggetto da allenamento dove, a seconda della azienda produttrice, è diventato Energy Bag, Power Bag e non so cos’altro. In realtà, per via diretta il mio vecchio pneumatico riempito di sabbia è diventato il Bulgarian Bag, “inventato” nel 2005 da Ivan Ivanov (ma non sembra un nome finto?), un atleta olimpico bulgaro di lotta greco-romana, che lo usava per i suoi allenamenti. Poi, durante un periodo trascorso negli USA, amici lo hanno aiutato a fiutare il business e così ha creato la International Bulgarian Bag Confederation, con un messaggio non più rivolto gli atleti ma ai praticanti di fitness, così da poter guadagnare un po’ di più.

Le sacche di sabbia subentrano in un contesto più commerciale, perché sono più compatte, più carine e possono essere sistemate meglio alle pareti delle palestre.
I contenitori di sabbia stanno così vivendo un momento di fortuna.
È un allenamento valido? Certo che si, e l’unica mia perplessità risiede nel fatto che un intero allenamento fatto con una Power o una Bulgarian Bag può diventare noioso e quindi poco efficace.
L’attrezzo è ottimo se lo si inserisce in un contesto più vario, che comprenda altri accessori per l’allenamento.
Infatti, gli esercizi (quelli veri intendo) praticabili non sono molti: si possono fare delle accosciate, dei power clean, delle distensioni e qualcos’altro, ma poco. Rido di gusto quando, per necessità commerciali, si inventano una sequela di esercizi dove l’aspetto creativo e artistico prevale su quello pratico.
Questo non toglie che io usi e faccia usare le sacche per i balzi, per gli affondi e altri movimenti che danno il corretto stimolo allenante.
Le sandbag hanno subito dato alla luce un figlio: il Waterbag, dove al posto della sabbia c’è l’acqua. La differenza? L’acqua, muovendosi, crea una fortissima destabilizzazione, aumentando l’intensità della risposta muscolare.
Il waterbag, modello Xenios
Ce ne sono di diversi modelli: lunghi tre metri dove l’acqua crea si muove molto, creando forti difficoltà di stabilità e più corte (la maggioranza dei modelli) dove si arriva a introdurre anche una ventina di litri d’acqua. Un modello si chiama Flow Bag (lo cito perché il nome l’ho appioppato io) e lo produce la Sidea di Cesena. 

mercoledì 14 settembre 2011

Chi sono i più grassi del mondo?


Ora è la rivista Lancet a lanciare l’allarme obesità, ma è risaputo che l’umanità sta diventando terribilmente grassa.
Per chi non lo sapesse, Lancet è una delle più prestigiose riviste scientifiche del pianeta, e dalle sue pagine si informa – anzi, si conferma – che il problema obesità è più diffuso tra le fasce povere, a causa del cibo spazzatura, quello che costa meno e di più facile accesso.
Andiamo a verificare chi sono più magri d’Europa? Gli olandesi, mentre i più grassi si trovano nelle isole del Pacifico, come Tonga e Cook.
In Cina e in Giappone sono magri, negli USA sono grassi così come in Gran Bretagna. E se la classifica si limita alle sole donne, si scopre che russe e israeliane sono molto, ma molto in sovrappeso.
In Italia siamo messi maluccio, in quanto dall’ultimo rapporto di Osservasalute, più di un terzo della popolazione è in sovrappeso.
Eppure, basterebbe poco per invertire la tendenza mondiale. Secondo un esperto di Lancet - Kevin Hall del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases - tagliare dall'alimentazione quotidiana 250 calorie ogni giorno farebbe perdere 13 chili in tre anni. La maggior parte entro il primo anno. E in fondo si tratterebbe solo di rinunciare ogni giorno all'equivalente di uno snack al cioccolato.
Ma quello che mi ha incuriosito, nella ricerca fatta per scrivere questo post, è il fatto che esista un ranking mondiale, una classifica, dei paesi più “pesanti” della terra.
Chi vince? Il primo posto se lo aggiudica Nauru, isola del pacifico, 32° San Marino, nettamente davanti all’Italia che è 111° (ma non si diceva che eravamo grassi?) mentre all’ultima posizione c’è l’Eritrea.
Comunque, la classifica risale al non lontano 2005 – quindi attuale e veritiera – e la pubblico per chi, come me, è fanatico di classifiche. Il numero che appare di fianco a ogni nazione, significa la percentuale di persone in sovrappeso tra gli abitanti.

1. Nauru 94.5
2. Micronesia, Federated States of 91.1
3. Cook Islands 90.9
4. Tonga 90.8
5. Niue 81.7
6. Samoa 80.4
7. Palau 78.4
8. Kuwait 74.2
9. United States 74.1
10. Kiribati 73.6
11. Dominica 71.0
12. Barbados 69.7
13. Argentina 69.4
14. Egypt 69.4
15. Malta 68.7
16. Greece 68.5
17. New Zealand 68.4
18. United Arab Emirates 68.3
19. Mexico 68.1
20. Trinidad and Tobago 67.9
21. Australia 67.4
22. Belarus 66.8
23. Chile 65.3
24. Venezuela (Bolivarian Republic of) 65.2
25. Seychelles 64.6
26. Bahrain 64.1
27. Andorra 63.8
28. United Kingdom 63.8
29. Saudi Arabia 63.5
30. Monaco 62.4
31. Bolivia 62.2
32. San Marino 62.1
33. Guatemala 61.2
34. Mongolia 61.2
35. Canada 61.1
36. Qatar 61.0
37. Uruguay 60.9
38. Jordan 60.5
39. Bahamas 60.4
40. Iceland 60.4
41. Nicaragua 60.4
42. Cuba 60.1
43. Germany 60.1
44. Brunei Darussalam 59.8
45. Slovenia 59.8
46. Peru 59.6
47. Vanuatu 59.6
48. Finland 58.7
49. Jamaica 57.4
Rank Country %
50. Israel 57.3
51. Saint Lucia 57.3
52. Austria 57.1
53. Azerbaijan 57.1
54. Turkey 56.8
55. Tuvalu 56.6
56. Dominican Republic 56.5
57. Slovakia 56.3
58. Cyprus 56.2
59. Saint Kitts and Nevis 56.1
60. Costa Rica 55.8
61. Colombia 55.6
62. Antigua and Barbuda 55.5
63. Switzerland 55.4
64. Montenegro 54.9
65. Serbia 54.9
66. Serbia and Montenegro (The former state union of) 54.9
67. Albania 54.8
68. Fiji 54.8
69. Bulgaria 54.2
70. Luxembourg 54.2
71. Croatia 53.9
72. Bosnia and Herzegovina 53.8
73. Portugal 53.8
74. Armenia 53.3
75. Grenada 53.3
76. South Africa 53.3
77. Iran (Islamic Republic of) 53.2
78. Libyan Arab Jamahiriya 53.2
79. Lithuania 53.1
80. Lebanon 53.0
81. Czech Republic 52.9
82. Syrian Arab Republic 52.8
83. Spain 51.8
84. Hungary 51.6
85. Panama 51.4
86. Tunisia 51.0
87. Saint Vincent and the Grenadines 50.6
88. Brazil 50.5
89. Belize 49.8
90. Sweden 49.7
91. Norway 49.1
92. Russian Federation 49.1
93. El Salvador 48.7
94. Lesotho 48.5
95. Suriname 47.8
96. Paraguay 47.7
97. Guyana 47.5
98. Poland 47.5
99. Latvia 47.3
100. The former Yugoslav Republic of Macedonia 47.2
101. Ecuador 47.1
102. Turkmenistan 46.8
103. Ireland 46.6
104. Belgium 46.3
105. Marshall Islands 46.2
106. Netherlands 46.0
107. Uzbekistan 46.0
108. Denmark 45.8
109. Mauritius 45.6
110. Oman 45.6
111. Italy 45.5
112. Iraq 45.4
113. Georgia 44.8
114. Ukraine 44.8
115. Solomon Islands 44.0
116. Botswana 43.6
117. Honduras 43.5
118. Equatorial Guinea 43.0
119. Morocco 42.9
120. Dem. Republic of Timor-Leste 42.7
121. Mauritania 42.5
122. Estonia 42.2
123. Republic of Korea 42.0
124. Swaziland 41.8
125. Kazakhstan 41.4
126. Republic of Moldova 41.1
127. Bhutan 40.9
128. France 40.1
129. Cameroon 39.9
130. Maldives 39.9
131. Algeria 39.8
132. Dem. People's Republic of Korea 39.4
133. Kyrgyzstan 39.2
134. Romania 39.1
135. Lao People's Democratic Republic 38.9
136. Cape Verde 38.2
137. Tajikistan 37.3
138. Gabon 36.5
139. Myanmar 36.3
140. Liberia 35.6
141. Sierra Leone 33.4
142. Haiti 32.8
143. Zimbabwe 32.1
144. Thailand 31.6
145. Papua New Guinea 30.2
146. Malaysia 29.9
147. Ghana 29.2
148. China 28.9
149. Benin 28.5
150. Comoros 28.0
151. Angola 27.5
152. Nigeria 27.1
153. Yemen 27.0
154. Senegal 26.4
155. Philippines 25.2
156. Djibouti 24.9
157. Mali 24.1
158. Togo 24.0
159. Guinea 23.5
160. Sudan 23.1
161. Cote d'Ivoire 22.9
162. Singapore 22.9
163. Japan 22.6
164. Namibia 22.5
165. Pakistan 22.2
166. Sao Tome and Principe 21.4
167. United Republic of Tanzania 21.2
168. Malawi 19.3
169. Congo 18.9
170. Niger 17.6
171. Madagascar 17.4
172. Mozambique 17.3
173. Guinea-Bissau 16.7
174. Gambia 16.6
175. Indonesia 16.2
176. India 16.0
177. Somalia 15.8
178. Chad 15.6
179. Afghanistan 15.1
180. Uganda 14.8
181. Kenya 14.3
182. Burkina Faso 14.1
183. Rwanda 13.7
184. Zambia 13.0
185. Burundi 12.9
186. Central African Republic 12.9
187. Cambodia 11.3
188. Dem. Republic of the Congo 9.1
189. Nepal 8.4
190. Sri Lanka 7.4
191. Vietnam 6.4
192. Bangladesh 6.1
193. Ethiopia 5.6
194. Eritrea 4.4